Fondi Ricerca e Sviluppo: Accordi per l’Innovazione MiSe
Come funzionano gli Accordi per l’Innovazione: contributi e finanziamenti agevolati alle imprese per attività di ricerca e sviluppo industriale.

Con decreto direttoriale 18 marzo 2022 sono stati stabiliti i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione per i nuovi Accordi per l’innovazione ai quali il Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha assegnato risorse finanziarie per 1 miliardo di euro.
Cosa sono?
Gli Accordi per l’Innovazione sono una misura prevista dal MISE per sostenere gli investimenti in attività di Ricerca industriale e Sviluppo sperimentale d’importo superiore a 5 milioni di euro per realizzare nuovi prodotti e innovativi modelli produttivi.
Come funzionano?
La misura agisce attraverso appositi accordi siglati tra il Ministero dello sviluppo economico, i soggetti proponenti e le eventuali amministrazioni pubbliche interessate al cofinanziamento dell’iniziativa.
La procedura negoziale per la definizione dell’Accordo per l’innovazione prevede i seguenti step:
- la presentazione al Ministero dello sviluppo economico, da parte dei soggetti proponenti, della domanda di agevolazioni corredata della scheda tecnica, del piano di sviluppo del progetto e, nel caso di progetto proposto congiuntamente da più soggetti, del contratto di collaborazione.
- Il Ministero, ricevuta la domanda di agevolazione, verifica la disponibilità delle risorse finanziarie e provvede all’istruttoria amministrativa, finanziaria e tecnica, sulla base della documentazione presentata.
Se le valutazioni istruttorie si concludano con esito positivo si procede alla definizione dell’Accordo per l’innovazione tra il Ministero, i soggetti proponenti e le eventuali amministrazioni pubbliche interessate al sostegno del progetto di ricerca e sviluppo.
- Successivamente alla stipula dell’Accordo, i soggetti proponenti sono tenuti a presentare la documentazione utile alla definizione del decreto di concessione.
A chi si rivolgono?
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria nonché attività di ricerca.
Le imprese proponenti possono presentare progetti anche in forma congiunta tra loro, fino a un massimo di cinque soggetti co-proponenti. Possono essere soggetti co-proponenti anche gli Organismi di ricerca e, limitatamente ai progetti nell’ambito dei Sistemi alimentari, di bioinnovazione nella bioeconomia e circolari”, anche le imprese agricole che esercitano le attività di cui all’art. 2135 c.c.
Quali progetti sono finanziabili?
I progetti devono prevedere spese e costi ammissibili superiori a 5 milioni di euro per lo svolgimento di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti.
I progetti devono avere una durata non superiore a 36 mesi.
Le attività di R&S in particolare devono realizzarsi attraverso lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) nell’ambito di specifiche aree di intervento riconducibili al secondo Pilastro del Programma quadro di ricerca e innovazione “Horizon Europe”.
Le aree di intervento
- Tecnologie di fabbricazione
- Tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche
- Tecnologie abilitanti emergenti
- Materiali avanzati
- Intelligenza artificiale e robotica
- Industrie circolari
- Industria pulita a basse emissioni di carbonio
- Malattie rare e non trasmissibili
- Impianti industriali nella transizione energetica
- Competitività industriale nel settore dei trasporti
- Mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili
- Mobilità intelligente
- Stoccaggio dell’energia
- Sistemi alimentari
- Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione
- Sistemi circolari
In cosa consiste l’agevolazione?
Sono previsti contributi diretti alla spesa e finanziamenti agevolati a valere sulle risorse messe a disposizione dalle amministrazioni sottoscrittrici dell’Accordo per l’innovazione, nel rispetto dei seguenti limiti e criteri:
- il limite massimo dell’intensità d’aiuto delle agevolazioni concedibili è pari al 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e al 25% dei costi ammissibili di sviluppo sperimentale;
- il finanziamento agevolato, qualora richiesto, è concedibile esclusivamente alle imprese, nel limite del 20% del totale dei costi ammissibili di progetto.
È prevista una maggiorazione del contributo diretto fino a 10 punti percentuali per le piccole e medie imprese e gli Organismi di ricerca e fino a 5 punti percentuali per le grandi imprese nel caso in cui il progetto sia realizzato in forma congiunta attraverso una collaborazione effettiva tra almeno una impresa e uno o più Organismi di ricerca.
Fermo restando l’ammontare massimo delle agevolazioni, le regioni e le altre amministrazioni pubbliche possono cofinanziare l’Accordo per l’innovazione mettendo a disposizione le risorse finanziarie necessarie alla concessione di un contributo diretto alla spesa ovvero, in alternativa, di un finanziamento agevolato, per una percentuale almeno pari al 5% dei costi e delle spese ammissibili complessivi.
Quali sono i costi ammissibili?
Le tipologie di spese per le quali è possibile richiede il finanziamento sono:
- costi di personale
- spese per strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione
- costi per i servizi di consulenza e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how
- spese generali, nel limite del 25% dei costi diretti
- spese per i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto
Quanto presentare la domanda di partecipazione?
Il Ministero dello Sviluppo economico ha stanziato nuove risorse pari a 250 milioni di euro per finanziare progetti presentati lo scorso 11 maggio con uno scorrimento dell’elenco delle proposte progettuali. Da dicembre 2022, è in programma invece l’apertura del secondo sportello per le nuove domande, con una dotazione finanziaria di ulteriori 500 milioni di euro a valere sul Fondo nazionale complementare al PNRR.