Artificial Intelligence, Startup e Open innovation: i driver della competitività
Boom di investimenti USA in startup attive nel settore AI . Il paradigma dell’Open Innovation rivoluzione il campo dell’innovazione.
L’intelligenza artificiale è considerata il driver della competitività economica dei prossimi decenni, un settore dove le start up potranno fare la vera differenza producendo innovazione anche da trasferire al mondo delle big corporate in ottica di open innovation.
Artificial Intelligence in Italia
In Italia il livello di innovazione non è maturo: il mercato dei progetti di Artificial Intelligence vale attualmente appena 85 milioni di euro, anche se è in espansione, rafforzato anche dal mercato degli assistenti vocali intelligenti, che raggiungono una quota di 60 milioni di euro, e dai robot autonomi con applicazioni industriali, il cui mercato ha raggiunto un boom già nel 2017 con 145 milioni di euro.
Dal momento che l’Artificial Intelligence richiede spesso personale specializzato per il suo funzionamento, si configura come un settore interessante anche dal punto di vista occupazionale.
Il 33% delle aziende che ha portato avanti progetti di AI ha dichiarato di aver assunto nuove figure professionali qualificate per la realizzazione e l’implementazione delle soluzioni adottate.
- Il problema è che solo il 12% delle imprese italiane ha portato a regime un progetto di intelligenza artificiale, come rivela una ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence. E questo nonostante chi ha realizzato progetti AI ne sia uscito con un livello di soddisfazione alto, soprattutto per le soluzioni di Virtual Assistant/Chatbot, le più utilizzate.
- Il secondo problema italiano è che c’è una confusione di fondo sul reale significato di Artificial Intelligence e sui benefici che può apportare ai processi produttivi quotidiani. Solo il 14% delle aziende condivide la visione della comunità scientifica dell’AI come strumento in grado di replicare specifiche capacità tipiche dell’essere umano, cogliendone, dunque, i suoi significativi risvolti pratici.
- Terzo problema: anche laddove lo stato della tecnologia è molto avanzato e completamente maturo, permane la difficoltà a coordinare e gestire lo sviluppo di un progetto di AI a causa della sua complessità. Sono necessarie, infatti, competenze tecniche e tecnologiche specifiche per la costruzione di un modello e per il suo successivo addestramento.
Settori di applicazione nel campo AI
Una volta compresi i vantaggi che derivano dallo sviluppo dell’Artificial Intelligence, i settori di applicazione sono i più disparati, con un impatto incisivo su imprese e società. Attualmente l’ambito in cui viene maggiormente utilizzata a livello globale è il Banking con il 24% di applicazioni, Energia e Risorse con il 13%, Automotive e Retail, rispettivamente con il 10% e il 9% di applicazioni. Le startup attive in questo settore invece, si riferiscono in particolare agli ambiti dell’Healthcare seguito dal Finance.
Startup e Intelligenza Artificiale
Negli Stati Uniti si sta assitendo a una vera rivoluzione dello scenario startup: le startup dell’AI hanno raccolto investimenti di Venture Capital da record nell’ultimo anno, per un valore di 9,33 miliardi di dollari, raggiungendo quasi il 10% di investimenti VC totali. Rispetto al 2017 i finanziamenti relativi all’AI sono aumentati del 72% con 533 startup finanziate nel 2018 (Forbes, 2019).
Lo studio Artificial Intelligence-A strategy for European startups, realizzato da Roland Berger e Asgard, ha redatto una analisi globale dell’innovazione in campo AI. Gli Stati Uniti guidano l’ecosistema, con 1.393 startup, il 40% del numero totale di startup AI in tutto il mondo. La Cina è al secondo posto, con 383 startup (l’11% del totale mondiale) e Israele al terzo posto, con 362 startup (10%). Prendendo l’Europa nel suo complesso, però, è il Vecchio Continente a agguantare il secondo posto, con 769 startup (il 22 percento del totale mondiale). Ma nessuno Stato membro dell’Unione Europea raggiunge una massa critica: il Regno Unito è il 4 ° posto nella classifica (245 startup), la Francia è al settimo (109 startup) e la Germania al numero 8 (106 startup). L’Italia addirittura al 19° posto con solo 22 startup.
Alcuni dei principali settori dell’economia europea sono poco rappresentati in termini di startup. L’industria energetica, ad esempio, rappresenta appena il due percento delle startup di intelligenza artificiale europea e una sottorappresentazione analoga si riscontra per l’industria automobilistica (1 percento), immobiliare (1%), agricoltura (1%) e pubblica amministrazione (meno dell’1%).
Se invece si considera la ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale, non mirata a un settore o ad attività specifici, l’Europa è in linea con la media globale, con il 10% delle startup europee che lavorano in questo campo rispetto al nove percento a livello globale.
Nel campo della robotica, l’Internet of Things (IoT) e le auto a guida autonoma. Si teme che la capacità delle industrie europee di adattarsi alla prossima ondata di sviluppi tecnologici non sia all’altezza per mantenere una posizione di leadership.
Sempre lo studio citato, analizza la situazione delle risorse europee nel settore dell’Intelligenza Artificiale, riscontrando molta frammentarierà. Le azioni specificamente rivolte dall’Unione europea all’innovazione nel campo sono state reputate insufficienti anche se qualcosa si muove.
Fondi UE per Ricerca e Innovazione
La Commissione europea sta aumentando gli investimenti nell’ambito del programma di ricerca e innovazione di Horizon 2020. La Banca europea per gli investimenti (BEI) sosterrà le imprese e le startup attraverso una piattaforma di investimento mirata nell’ambito del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS). E la Commissione europea e il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) hanno lanciato un programma paneuropeo di fondi di capitale di rischio (VentureEU) per le imprese in fase di avvio e scale-up.
A gennaio 2019 ha preso avvio AI4EU, il principale progetto di Intelligenza Artificiale dell’Unione Europea, che mira a sostenere la comunità scientifica AI europea per sviluppare un ecosistema condiviso, mettendo insieme le conoscenze, gli strumenti e le risorse disponibili per realizzare soluzioni avanzate nel settore. Con più di 70 partner, e 21 paesi coperti, il progetto conta su 20 milioni di euro di finanziamenti in tre anni.
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