Bando PMI Lombardia | Linea Internazionalizzazione 2021-2027: incentivi per progetti di sviluppo estero
Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per le PMI che puntano sulla competitività sui mercati esteri

Che cos'è?
È un’iniziativa della Regione Lombardia a sostegno dello sviluppo dell’internazionalizzazione delle PMI. Supporta la crescita delle imprese lombarde in termini di competitività sui mercati globali, contribuendo alla valorizzazione delle eccellenze e delle filiere lombarde.
A chi si rivolge
I soggetti ammessi a presentare domanda sono le PMI iscritte al Registro imprese con sede operativa in Lombardia, con almeno due bilanci approvati alla data di presentazione della domanda.
Per valutare la qualità economica - finanziaria del proponente verrà, inoltre, richiesto il proprio Credit Scoring.
Cosa finanzia
Sono ammissibili i progetti che riguardano programmi strutturati di sviluppo internazionale delle PMI.
L'obiettivo è avviare o potenziare la presenza sui mercati esteri attraverso un investimento di almeno 35mila euro.
I programmi devono prevedere:
- nuovi servizi e modelli di networking, e-commerce e promozione attraverso tecnologie digitali per il rafforzamento sul mercato internazionale
- partecipazioni a manifestazioni fieristiche in Italia e/o all'estero, anche virtuali
- servizi per la promozione dell’export, per la transizione digitale e di promozione dell’impresa sui mercati esteri.
I programmi devono essere realizzati entro 18 mesi dalla data di pubblicazione sul BURL del decreto di concessione dell’agevolazione.
Quali sono le spese ammissibili?
Le spese ammissibili decorrono dal giorno successivo alla data di invio della domanda e riguardano:
- partecipazione a fiere internazionali anche in modo virtuale in Italia e all'estero e spese per l’utilizzo di piattaforme di matching/agendamento di incontri collegati alle fiere
- istituzione temporanea all'estero (max 6 mesi) di show-room o spazi espositivi o anche vetrine virtuali
- azioni di comunicazione ed advertising
- siti web o accesso a piattaforme cross border (B2B/B2C)
- consulenza per il programma di internazionalizzazione
- conseguimento di certificazioni estere per prodotti da promuovere nei paesi target
- commissioni per eventuale garanzia fidejussoria
- personale dipendente impiegato nel progetto di internazionalizzazione (max 20% delle spese ammissibili ai punti precedenti)
- spese generali forfettarie max 7% delle spese ammissibili ai punti precedenti
Quale agevolazione è prevista?
L'agevolazione consiste nella copertura del 100% delle spese ammissibili tramite:
- un contributo a fondo perduto del 20%
- un finanziamento agevolato dell’80%. Il tasso nominale annuo di interesse applicato al finanziamento agevolato è fisso ed è pari allo 0%.
L'agevolazione concedibile è di minimo € 35.000 e massimo € 350.000.
Quando presentare domanda per i finanziamenti della Linea Internazionalizzazione Lombardia?
La presentazione della domanda può essere effettuata unicamente tramite la piattaforma informatica Bandi Online della Regione Lombardia. Il Bando attuativo sarà pubblicato entro dicembre 2022 e conterrà i dettagli relativi ai tempi e ai modi di partecipazione.
Cultura Crea: finanziamenti per startup, imprese e terzo settore
Industria culturale e turismo: la guida aggiornata per partecipare al bando Cultura Crea 2.0 e Cultura Crea Plus

Cultura Crea è il Bando rivolto al settore culturale, creativo e turistico per rafforzare la competitività delle imprese delle Regioni del Sud:
- Basilicata
- Calabria
- Campania
- Puglia
- Sicilia
Il vecchio sportello Cultura Crea si è sdoppiato in:
- Cultura Crea 2.0, un mix di finanziamento agevolato a tasso zero e contributo a fondo perduto. Le risorse finanziarie attualmente disponibili ammontano a circa 54 milioni di euro.
- Cultura Crea Plus, una misura emergenziale, un contributo a fondo perduto per chi è stato danneggiato dall'emergenza coronavirus. Il Ministero della Cultura ha stabilito la riapertura dello sportello dal 7 novembre 2022.
Come funziona Cultura Crea 2.0?
Prevede 3 le linee di intervento dedicate a startup, imprese condolidate e imprese sociali:
- Creazione di nuove imprese nell’industria culturale (Titolo II)
- Sviluppo delle imprese dell’industria culturale, turistica e manifatturiera (Titolo III)
- Sostegno ai soggetti del terzo settore che operano nell’industria culturale (Titolo IV)

1/ Creazione di nuove imprese nell'industria culturale
Chi può richiedere l'agevolazione?
I soggetti beneficiari relativamente al Titolo II sono:
- le imprese costituite da non oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda, in forma societaria di capitali o di persone, comprese le società cooperative.
- le persone fisiche che intendono costituire un’impresa entro il termine di 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.
Le startup sostenute dalla misura devono operare nelle Regioni Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia nell'ambito delle attività economiche elencate all’allegato 1 della direttiva operativa del Ministero.
Cosa finanzia?
Il Titolo II di Cultura Crea 2.0 finanzia i programmi di investimento con importo non superiore a 400.000 euro che prevedano l’introduzione di innovazioni di processo, di prodotto o servizio, organizzative, di mercato, in una delle seguenti aree:
- Economia della conoscenza
- Economia della conservazione
- Economia della fruizione
- Economia della gestione
Quale agevolazione è prevista?
Un finanziamento agevolato, a tasso d’interesse pari a zero, fino al 40% della spesa ammessa ed un contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammissibile.
2/ Sviluppo delle imprese dell’industria culturale, turistica e manifatturiera
Chi può richiedere l'agevolazione?
Il Titolo III di Cultura Crea 2.0 sostiene le startup costituite da non meno di 36 mesi alla data di presentazione della domanda in forma societaria di capitali o di persone, comprese le società cooperative nei Comuni delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia inseriti nell’elenco delle aree di attrazione culturale allegato al DM dell'11 maggio 2016 (la Sicilia è esclusa).
Cosa finanzia?
I progetti di investimento di importo non superiore a € 500.000 nelle aree:
- fruizione turistica e culturale degli ambiti territoriali di riferimento degli attrattori
- promozione e comunicazione per la valorizzazione delle risorse culturali
- recupero e valorizzazione di produzioni locali di beni e servizi
L'agevolazione prevista può coprire fino all’80% della spesa complessivamente ammissibile tramite un mix di finaziamento agevolato e contrbuto a fondo perduto, incrementata al 90% in caso di impresa femminile o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità.
- Il finanziamento agevolato, a tasso d’interesse pari a zero, ammonta al massimo al 60% della spesa ammessa, elevabile al 65% per le imprese femminili/giovanili/con rating di legalità
- il contributo a fondo perduto può coprire al massimo il 20% della spesa ammessa elevabile al 25%
3/ Sostegno ai soggetti del terzo settore che operano nell’industria culturale
Chi può richiedere l'agevolazione?
Relativamente al Titolo IV possono presentare domanda di ammissione i soggetti del terzo settore, imprese in forma societaria e ONLUS nei Comuni delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia inseriti nell’elenco delle aree di attrazione culturale consultabile nell'allegato al DM dell'11 maggio 2016.
Cosa finanzia?
I progetti di investimento con importo fino a 400.000 euro nelle aree:
- gestione e fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio
- animazione e partecipazione culturale.
Quale agevolazione è prevista?
Un contributo a fondo perduto fino all’80% della spesa ammessa, aumentata al 90% per le imprese femminili, le imprese giovanili e quelle in possesso del rating di legalità.
Quali sono le spese ammissibili dal bando Cultura Crea 2.0?
Per tutte le linee di intervento i costi ammessi sono quelli relativi agli investimenti per:
- acquisto di macchinari, impianti, attrezzature, arredi e mezzi mobili
- acquisto di programmi informatici, brevetti, licenze e marchi
- opere murarie, nel limite del 20%
Le spese di capitale circolante sono ammissibili nel limite del 50% per:
- materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti
- utenze
- canoni di locazione
- prestazioni di servizi
- perizia tecnica e polizza assicurativa e fideiussione bancaria/assicurativa
- spese notarili
- apertura del conto corrente dedicato e/o vincolato al programma d’investimento
- costo del lavoro dipendente assunto a tempo indeterminato
Servizio di Tutoring
Alle imprese beneficiarie possono essere concessi anche servizi di tutoraggio tecnico –gestionale. Il valore complessivo dei servizi erogati è pari al massimo a 10.000 euro, concessi in forma di fondo perduto.
Quando presentare la domanda?
La presentazione della domanda per l'agevolazione Cultura Crea 2.0 può essere effettuata unicamente tramite la piattaforma informatica del soggetto gestore Invitalia. La valutazione avviene in base all’ordine cronologico di arrivo e termina entro 60 giorni.
Come funziona cultura Crea Plus?
Per rispondere alla crisi innescata dalla pandemia nel settore turismo e cultura, Cultura Crea PLus prevede fino a 25 mila euro a fondo perduto per le imprese, anche no profit, che hanno subito una perdita di fatturato nel corso del 2020 a causa dell’emergenza Covid – 19 anche senza presentare un piano di investimenti.
Chi può richiedere l'agevolazione?
- PMI, in forma di società di persone o di capitali, anche in forma cooperativa ad esclusione dei consorzi e delle ditte individuali
- I soggetti iscritti al Registro unico nazionale del Terzo settore
Tutti i soggetti ammessi devono risultare costituiti al 1° gennaio 2020 e svolgere al 31 dicembre 2020 regolare attività economica secondo i codici ATECO ammessi.
Spese Ammissibili
Sono ammissibili alle agevolazioni le spese di capitale circolante, al netto dell’IVA, sostenute successivamente al 23 luglio 2020, relative alle seguenti voci di investimento:
- materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti
- utenze
- canoni di locazione
- prestazioni di servizi e prestazioni professionali
- costo del lavoro dipendente, con esclusione dei contratti di tirocinio e stage
Agevolazione prevista
L'agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto nella misura del 100% delle spese ammissibili e per un valore massimo di 25.000 euro.
Come e quando presentare domanda?
La presentazione della domanda può essere effettuata unicamente tramite la piattaforma informatica del soggetto gestore Invitalia. Lo sportello sarà aperto a partire dalle dalle ore 10.00 del 7 Novembre 2022 fino ad esaurimento delle risorse.
Contributi a Fondo Perduto da Invitalia
Startup innovative, imprese femminili, imprese giovanili e imprese del Sud Italia sono i destinatari di contributi a fondo perduto gestiti da Invitalia

Invitalia è l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa che dà impulso alla crescita economica nazionale puntando sulla gestione di agevolazioni e contributi a fondo perduto per promuovere lo sviluppo e l’occupazione .
L’agenzia finanzia progetti di varie dimensioni, rivolgendosi con maggiore interesse a imprenditori che vantano concreti piani di sviluppo, soprattutto startup innovative ad alto valore aggiunto.
Per qualsiasi startup, Invitalia è sicuramente l’operatore di riferimento per ottenere un concreto supporto finanziario e strategico, sotto forma di agevolazioni di diverso tipo a econda della tipologia di startup attivata.
Tra tutte le opportunità di finanziamento a fondo perduto offerte da Invitalia, ecco una lista da tenere presente per i piani di sviluppo di startup innovative, imprese femminili, imprese giovani, imprese nel sud Italia.
CULTURA CREA: finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto per cultura, turismo e industria creativa
Cultura Crea è il Bando gestito da Invitalia e promosso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Sostiene startup e no profit del settore culturale e creativo nelle Regioni del Sud:
- Basilicata
- Calabria
- Campania
- Puglia
- Sicilia
Cultura Crea prevede 2 sportelli a sostegno delle imprese e dei soggetti del terzo settore:
- Cultura Crea Plus, rivolto alle PMI, in forma di società di persone o di capitali, anche in forma cooperativa ad esclusione dei consorzi e delle ditte individuali, e ai soggetti iscritti al Registro unico nazionale del Terzo settore
Consiste in un contributo a fondo perduto nella misura del 100% delle spese ammissibili e per un valore massimo di 25.000 euro per chi è stato danneggiato dall’emergenza coronavirus - Cultura Crea 2.0, in sostituzione del vecchio sportello Cultura Crea, rivolto all, imprese costituite da non oltre 36 mesi, e alle persone fisiche che intendono costituire un’impresa.
Per le nuove imprese è previsto un finanziamento agevolato, a tasso d’interesse pari a zero, fino al 40% della spesa ammessa ed un contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammissibile.
Ai soggetti del terzo settore è concesso un contributo a fondo perduto fino all’80% della spesa ammessa. La copertura della spesa ammessa è aumentata al 90% per le imprese femminili, le imprese giovanili e quelle in possesso del rating di legalità.
Per avere informazioni più dettagliate consulta la guida al bando >>> Cultura Crea
SMART e START ITALIA: finanziamenti per startup innovative
Smart e Start è un programma che sostiene la nascita e la crescita di startup innovative italiane con progetti ad alto contenuto tecnologico, che sviluppino prodotti, servizi o soluzione nel campo dell’economia digitale o che valorizzino i risultati della ricerca pubblica e privata dal punto di vista economico.
L’agevolazione è concessa a startup innovative di piccole dimensioni, costituite da non più di 60 mesi. Il programma finanzia progetti di investimento di importo compreso tra € 100.000 e € 1.500.000 tramite finanziamenti bancari a tasso zero. L’agevolazione è concessa per l'80% dell’importo dell’investimento o del 90% nel caso in cui la società sia composta solo da donne, da under 36 o se è presente in società un esperto con titolo di dottore di ricerca. Possibilità di ottenere un 30% a fondo perduto sull’importo del mutuo per tutte le imprese localizzate in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e del Cratere sismico del Centro Italia..
Il programma finanzia investimenti materiali e immateriali di carattere tecnologico necessari all’attività d’impresa insieme a specifiche tipologie di costi di gestione.
Per avere informazioni più dettagliate consulta la guida al bando >>> Smart&Start Italia
ON - NUOVE IMPRESE A TASSO ZERO: finanziamenti per giovani e donne
Invitalia finanzia inoltre le startup fondate da giovani e le imprese femminili, composte cioè in prevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di tutte le età. Le imprese devono essere costituite in forma di società da non più di 12 mesi. Anche le persone fisiche possono richiedere i finanziamenti, a condizione che costituiscano la società entro 45 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.
L'agevolazione consiste in finanziamenti a tasso zero e contributo a fondo perduto per progetti d’impresa con spese fino a 3 milioni di euro, che può coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili.
Per avere informazioni più dettagliate consulta l'articolo >>>> Nuove imprese a tasso zero
SELFYEMPLOYMENT: finanziamenti agevolati per giovani imprenditori, donne e disoccupati
Questa opportunità di finanziamento di Invitalia facilita lo sviluppo di piccole attività di giovani imprenditori, in forma individuale o di società cooperative o di persone, avviate quindi da giovani NEET (giovani compresi tra i 15 e i 29 anni privi di occupazione e non inseriti in percorsi di studio o formazione) iscritti al Programma Garanzia Giovani, donne inattive e disoccupati di lungo periodo.
Questo programma prevede anche la possibilità di partecipare a percorsi di formazione e accompagnamento all'avvio di impresa.
Invitalia finanzia con questa misura beni materiali e immateriali tra € 5.000 e 50.000 in tutti i settori della produzione di beni, fornitura di servizi e commercio anche in forma di franchising come ad esempio turismo, servizi alla persona, servizi ICT, commercio al dettaglio e all’ingrosso tramite finanziamenti agevolati senza interessi e senza garanzie, con modalità diverse a seconda dell’importo del progetto (microcredito, microcredito esteso o piccolo prestito).
Dal 10 novembre 2022 non sarà più possibile presentare domanda per le sotto-misure "Microcredito esteso" (tra 25.001 e 35.000 euro) e "Piccoli prestiti" (tra 35.001 e 50.000 euro).
Le domanda di agevolazioni rimangono aperte per la linea di intervento "Microcredito" (programmi di spesa di importo compreso tra 5.000 e 25.000 euro).
RESTO AL SUD: contributi a fondo perduto per il sud
L’iniziativa Resto al Sud sostiene la nascita di startup nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi, commercio, turismo e attività libero professionali.
L’incentivo è destinato a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 55 anni, residente in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria), nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord e titolare di un’attività di impresa, in forma individuale o di società, comprese anche le società cooperative.
L’agevolazione copre fino al 100% dell’investimento complessivo oggetto di domanda con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci. Il finanziamento massimo è pari a 60.000 euro per le imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente.
È previsto un ulteriore contributo a fondo perduto:
- 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale
- fino a un massimo di 40.000 euro per le società
Per avere informazioni più dettagliate consulta l’articolo >>>> Resto al Sud
Fondi Ricerca e Sviluppo: Accordi per l’Innovazione MiSe
Come funzionano gli Accordi per l'Innovazione: contributi e finanziamenti agevolati alle imprese per attività di ricerca e sviluppo industriale.

Con decreto direttoriale 18 marzo 2022 sono stati stabiliti i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione per i nuovi Accordi per l’innovazione ai quali il Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha assegnato risorse finanziarie per 1 miliardo di euro.
Cosa sono?
Gli Accordi per l'Innovazione sono una misura prevista dal MISE per sostenere gli investimenti in attività di Ricerca industriale e Sviluppo sperimentale d’importo superiore a 5 milioni di euro per realizzare nuovi prodotti e innovativi modelli produttivi.
Come funzionano?
La misura agisce attraverso appositi accordi siglati tra il Ministero dello sviluppo economico, i soggetti proponenti e le eventuali amministrazioni pubbliche interessate al cofinanziamento dell’iniziativa.
La procedura negoziale per la definizione dell’Accordo per l’innovazione prevede i seguenti step:
- la presentazione al Ministero dello sviluppo economico, da parte dei soggetti proponenti, della domanda di agevolazioni corredata della scheda tecnica, del piano di sviluppo del progetto e, nel caso di progetto proposto congiuntamente da più soggetti, del contratto di collaborazione.
- Il Ministero, ricevuta la domanda di agevolazione, verifica la disponibilità delle risorse finanziarie e provvede all’istruttoria amministrativa, finanziaria e tecnica, sulla base della documentazione presentata.
Se le valutazioni istruttorie si concludano con esito positivo si procede alla definizione dell’Accordo per l’innovazione tra il Ministero, i soggetti proponenti e le eventuali amministrazioni pubbliche interessate al sostegno del progetto di ricerca e sviluppo.
- Successivamente alla stipula dell’Accordo, i soggetti proponenti sono tenuti a presentare la documentazione utile alla definizione del decreto di concessione.
A chi si rivolgono?
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria nonché attività di ricerca.
Le imprese proponenti possono presentare progetti anche in forma congiunta tra loro, fino a un massimo di cinque soggetti co-proponenti. Possono essere soggetti co-proponenti anche gli Organismi di ricerca e, limitatamente ai progetti nell'ambito dei Sistemi alimentari, di bioinnovazione nella bioeconomia e circolari”, anche le imprese agricole che esercitano le attività di cui all’art. 2135 c.c.
Quali progetti sono finanziabili?
I progetti devono prevedere spese e costi ammissibili superiori a 5 milioni di euro per lo svolgimento di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti.
I progetti devono avere una durata non superiore a 36 mesi.
Le attività di R&S in particolare devono realizzarsi attraverso lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) nell’ambito di specifiche aree di intervento riconducibili al secondo Pilastro del Programma quadro di ricerca e innovazione “Horizon Europe”.
Le aree di intervento
- Tecnologie di fabbricazione
- Tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche
- Tecnologie abilitanti emergenti
- Materiali avanzati
- Intelligenza artificiale e robotica
- Industrie circolari
- Industria pulita a basse emissioni di carbonio
- Malattie rare e non trasmissibili
- Impianti industriali nella transizione energetica
- Competitività industriale nel settore dei trasporti
- Mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili
- Mobilità intelligente
- Stoccaggio dell’energia
- Sistemi alimentari
- Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione
- Sistemi circolari
In cosa consiste l’agevolazione?
Sono previsti contributi diretti alla spesa e finanziamenti agevolati a valere sulle risorse messe a disposizione dalle amministrazioni sottoscrittrici dell’Accordo per l’innovazione, nel rispetto dei seguenti limiti e criteri:
- il limite massimo dell’intensità d’aiuto delle agevolazioni concedibili è pari al 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e al 25% dei costi ammissibili di sviluppo sperimentale;
- il finanziamento agevolato, qualora richiesto, è concedibile esclusivamente alle imprese, nel limite del 20% del totale dei costi ammissibili di progetto.
È prevista una maggiorazione del contributo diretto fino a 10 punti percentuali per le piccole e medie imprese e gli Organismi di ricerca e fino a 5 punti percentuali per le grandi imprese nel caso in cui il progetto sia realizzato in forma congiunta attraverso una collaborazione effettiva tra almeno una impresa e uno o più Organismi di ricerca.
Fermo restando l’ammontare massimo delle agevolazioni, le regioni e le altre amministrazioni pubbliche possono cofinanziare l’Accordo per l’innovazione mettendo a disposizione le risorse finanziarie necessarie alla concessione di un contributo diretto alla spesa ovvero, in alternativa, di un finanziamento agevolato, per una percentuale almeno pari al 5% dei costi e delle spese ammissibili complessivi.
Quali sono i costi ammissibili?
Le tipologie di spese per le quali è possibile richiede il finanziamento sono:
- costi di personale
- spese per strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione
- costi per i servizi di consulenza e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how
- spese generali, nel limite del 25% dei costi diretti
- spese per i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto
Quanto presentare la domanda di partecipazione?
Il Ministero dello Sviluppo economico ha stanziato nuove risorse pari a 250 milioni di euro per finanziare progetti presentati lo scorso 11 maggio con uno scorrimento dell’elenco delle proposte progettuali. Da dicembre 2022, è in programma invece l'apertura del secondo sportello per le nuove domande, con una dotazione finanziaria di ulteriori 500 milioni di euro a valere sul Fondo nazionale complementare al PNRR.
Startup innovative: requisiti, vantaggi e finanziamenti
Cosa sapere se hai o vuoi fondare una startup innovativa

Cosa sono le startup innovative?
Le startup innovative sono realtà imprenditoriali ad alto valore tecnologico, con un'alta propensione agli investimenti in ricerca e sviluppo.
La definizione di startup innovativa è stata introdotto dall’art. 25, comma 2, del Decreto-legge n. 179/2012.
Possono ottenere lo status di startup innovative le società di capitali costituite da meno di cinque anni, con fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro, non quotate, e in possesso di determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica.
In sintesi l'oggetto sociale esclusivo o prevalente della startup inovativa deve essere lo sviluppo , la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico e deve possedere almeno uno dei tre seguenti indicatori di innovatività:
- una quota pari al 15% del valore maggiore tra fatturato e costi annui è ascrivibile ad attività di R&S
- la forza lavoro complessiva è costituita per almeno 1/3 da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, oppure per almeno 2/3 da soci o collaboratori a qualsiasi titolo in possesso di laurea magistrale
- l’impresa è titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto registrato (privativa industriale) oppure titolare di programma per elaboratore originario registrato
Leggi anche >>> Come avviare una Startip innovativa: requisiti e modalità di costituzione/registrazione
Quali sono le agevolazioni per le startup innovative?
Le startup innovative godono di specifiche agevolazioni, che sono state previste per rendere più competititvo l'ecosistema innovativo italiano.
Tra queste:
- Costituzione digitale e gratuita
- Incentivi fiscali all’investimento nel capitale di startup innovative
- Accesso gratuito e semplificato al Fondo di Garanzia per le PMI
- Accesso a contributi e finanziamenti del Bando Smart & start Italia
- Trasformazione in PMI innovative senza soluzione di continuità
- Esonero da diritti camerali e imposte di bollo
- Raccolta di capitali tramite campagne di equity crowdfunding
- Servizi di internazionalizzazione alle imprese (ICE)
- Deroghe alla disciplina societaria ordinaria
- Disciplina del lavoro flessibile
- Proroga del termine per la copertura delle perdite
- Deroga alla disciplina sulle società di comodo e in perdita sistematica
- Remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale
- Esonero dall’obbligo di apposizione del visto di conformità per compensazione dei crediti IVA
- Fail Fast (procedure semplificate in caso di insuccesso della propria attività)
Inoltre, con il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cd. Decreto “Rilancio”) sono state introdotte nuove misure e rafforzati alcuni strumenti esistenti a sostegno delle startup innovative.
Come ad esempio:
- Contributi a fondo perduto per acquistare servizi per lo sviluppo delle imprese innovative
- Sostegno al Venture Capital
- Credito d’imposta in ricerca e sviluppo
- Proroga del termine di permanenza nella sezione speciale del registro imprese
- Estensione della garanzia per il fondo centrale di garanzia per le Pmi
- Ulteriori incentivi all’investimento in Startup Innovative
- Programma Investor Visa for Italy: dimezzamento delle soglie minime di investimento
- Agevolazioni per le Startup Innovative localizzate in zone colpite da eventi sismici
Leggi anche >>> Decreto Rilancio: le misure a sostegno di Startup innovative, Innovazione e Ricerca
Quante sono le startup innovative in Italia?
Questo quadro agevolativo è stato concepito per supportare sul mercato le nostre imprese innovative che rappreentan una fetta consistente delle nuove realtà imprenditoriali italiane.
3,7 startup su 100 in Italia sono innovative. Tra le regioni che contano più startup innovative, la Lombardia è in testa con 3.904 imprese, ovvero il 26,7% del totale nazionale. Subito dopo si posizionano Lazio (1.774; 12,1%) e Campania (1.350; 9,2 % del totale nazionale).
Le città con il maggior numero di startup innovative sono Milano (2.730 startup innovative, il 18,7% del totale nazionale) e Roma (1.599 startup innovative, il 19,9 del totale nazionale)
In quali settori lavorano le startup innovative?
Il 76,1% delle startup innovative si concentra nella fornitura di servizi alle imprese: produzione di software e consulenza informatica ( 39,2%), attività di R&S (14,2%), attività dei servizi d’informazione (8,6%)
Il 15,7% opera nel manifatturiero: fabbricazione di macchinari (2,8%) e fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici (2,2%)
Solo il 3,1% delle startup innovative lavora nel commercio.
Quante persone lavorano nelle Startup innovative?
Nel complesso le imprese innovative ricoprono un ruolo di significativa rilevanza per la crescita dell’occupazione. Infatti, il capitale umano coinvolto, tra soci e dipendenti, a fine giugno 2022 era di oltre di 92 mila addetti.
Non sono disponibili i dati aggiornati al momento attuale, ma abbiamo i dati sulla compagine societaria e, spesso, nelle startup i soci sono coinvolti nelle attività dell’impresa.
Al primo luglio 2022 i soci delle 14.621 startup innovative sono 70.754. In media ciascuna startup ha 5 soci, contro i 2,1 riscontrati tra le altre nuove imprese.
Donne e Giovani
Gli under 35 riescono ad avere un ruolo rilevante nella costituzione delle startup innovative. Il 40,6% delle startup innovative ha almeno un socio giovane e il 17,4% è a maggioranza di soci under 35.
Per quanto riguarda la presenza femminile, le startup innovative in cui è presente almeno una donna nella compagine sociale sono 6.325, il 43,4% del totale. Mentre quelle in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne sono 1.962, il 13,4% del totale.
Quanto valgono le startup innovative?
I dati di bilancio attualmente disponibili sono relativi al 2020 una parte delle startup iscritte al 1° luglio 2022: 8.336 su 14.362.
Il valore della produzione medio per impresa è abbastanza basso: 164,5 mila euro, dato in diminuzione rispetto al trimestre precedente (circa 14 mila euro in meno).
Le startup innovative sono quindi soprattutto micro-imprese, una caratteristica dell’ecosistema innovativo italiano: per definizione, le imprese più consolidate per età e fatturato tendono progressivamente a perdere lo status di startup innovativa.
Il valore mediano della produzione è di 30.365 euro, un valore più basso rispetto alla media (164.499 euro), e conferma che la maggioranza delle startup innovative registrate si trova ancora in early stage.
La maggioranza delle startup innovative sono società in perdita: oltre il 52,8%.
Ma è fisiologico per imprese a elevato contenuto tecnologico con tempi più lunghi di accesso al mercato.
Tuttavia, le società in utile mostrano valori particolarmente positivi in termini di redditività (ROI, ROE) e valore aggiunto. Inoltre, le startup innovative presentano un tasso di immobilizzazioni – uno dei principali indicatori della propensione a investire delle aziende – di circa sette volte più elevato rispetto alle altre aziende comparabili.
Come finanziare una startup innovativa?
Questi dati confermano che il fattore finanziario continua a essere una variabile fragile delle nostre startup innovative.
Il successo di una startup innovativa non può infatti prescindere dall’accesso alle fonti di finanziamento per l’avvio ma anche per lo sviluppo successivo nel medio e lungo termine.
Chiaramente, la dimensione dei finanziamenti necessari e delle agevolazioni è direttamente connessa al modello di business adottato dalla startup e al mercato di riferimento (B2C vs B2B).
Vediamo le principali fonti di finanziamento per le startup:
Bootstrapping
È la fonte di finanziamento più accessibile ma anche la più rischiosa: consiste nell'utilizzare il proprio patrimonio personale per lo sviluppo della startup.
Incubatori, acceleratori, company builder e centri di innovazione
Di norma, offrono sostegno finanziario, consulenziale e di infrastruttura e permettono alla startup di entrare a far parte di network. Per accedervi è necessario candidarsi ed essere selezionati.
Venture capital
È un capitale di rischio, un tipo di finanziamento per startup nelle fasi di seed, early e growth stage. Di solito proviene da società specializzate nella costruzione di portafogli finanziari ad alto rischio. Con il capitale di rischio, l’impresa di venture capital fornisce finanziamenti alla startup in cambio di partecipazioni.
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Business Angel
In altri casi è possibile ricorrere ai cosiddetti sponsor, attori specializzati che prendono il nome di “business angel” e generalmente apportano oltre a risorse economiche, assistenza per lo sviluppo. FIMAP è tra questi e fornisce supporto specializzato alle realtà che reputa ad alto potenziale attraverso la definizione di business model e business plan economicamente sostenibili e assistenza per la finanza agevolata
Finanza Agevolata: Bandi di finanziamento e altri incentivi per start up innovative
Infine di importanza centrale per la sopravvivena delle startup innovative è una solida strategia di Finanza Agevolata e Europrogettazione per accedere ai bandi di finanziamento pubblici di Unione europea, Stato e Regioni e ottenere contributi a fondo perduto, incentivi e finanziamenti a tasso zero.
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I dati e i grafici contenuti in questo articolo sono stati tratti dal Cruscotto di Indicatori Statistici – Dati Nazionali, “Report con dati strutturali Startup Innovative 3° trimestre 2020”, Unioncamere, Ministero dello Sviluppo Economico, Info Camere (elaborazioni al 30 settembre 2020).
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Bando Marchi+ - Agevolazioni alle imprese per la registrazione dei marchi
Rifinanziato con 2 milioni di euro il Bando Marchi+ 2022. Domande dal 25 ottobre

Il MiSe ha rifinanziato con 2 milioni di euro il Bando Marchi+ per supportare le MPMI per la tutela dei marchi all’estero.
Che cos'è?
Il bando Marchi + è una misura del Ministero dello Sviluppo Economico - Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi e di Unioncamere.
Il bando prevede due misure dirette a favore la registrazione dei marchi.
Misura A
per l’acquisto di servizi specialistici per la registrazione di marchi dell’Unione europea presso EUIPO (Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà Intellettuale)
Misura B
per l'acquisto di servizi specialistici per la registrazione di marchi internazionali presso OMPI (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale)
A chi si rivolge?
Possono accedere al bando le micro, piccole o medie imprese con sede legale e operativa in Italia, titolari del marchio oggetto della domanda di partecipazione.
- per la misura A, le imprese devono aver effettuato, a decorrere dal 1° giugno 2019, il deposito della domanda di registrazione del marchio presso EUIPO nonché aver ottenuto la registrazione, presso EUIPO, del marchio dell’Unione europea. La registrazione deve essere avvenuta prima della presentazione della domanda di partecipazione.
- per la Misura B le imprese devono aver effettuato, a decorrere dal 1° giugno 2019, almeno una delle seguenti attività:
- il deposito della domanda di registrazione presso OMPI di un marchio registrato a livello nazionale presso UIBM o di un marchio dell’Unione europea registrato presso EUIPO
- il deposito della domanda di registrazione presso OMPI di un marchio per il quale è già stata depositata domanda di registrazione presso UIBM o presso EUIPO
- il deposito della domanda di designazione successiva di un marchio registrato presso OMPI
In tutti e tre i casi è necessario aver ottenuto la pubblicazione della domanda di registrazione sul registro internazionale dell’OMPI (Madrid Monitor) del marchio oggetto della domanda di partecipazione in data antecedente la presentazione della domanda di partecipazione.
In cosa consiste l'agevolazione?
Misura A: contributo e spese ammesse
L'agevolazione è un contributo massimo di 6000,00 euro. È possibile finanziare fino all'80% delle spese ammissibili sostenute per le tasse di deposito e per l’acquisto di servizi specialistici.
Nella tabella sono indicate le spesse ammesse e i massimali.

Misura B: contributo e spese ammesse
L'agevolazione è un contributo di 9000,00 euro nella misura del 90% delle spese ammissibili sostenute per le tasse di registrazione e per l’acquisto dei servizi specialistici.
Le spese ammesse agevolavibili devono rispettare i limiti previsti dal bando coem descritti nella tabella di seguito:

- Per le domande di registrazione internazionale depositate dal 1° giugno 2019 per uno stesso marchio è possibile effettuare designazioni successive di ulteriori Paesi. In questo caso le agevolazioni sono cumulabili fino all’importo massimo per marchio di 9.000,00 euro.
- Per le domande di registrazione internazionale depositate prima del 1° giugno 2019 è possibile richiedere agevolazioni esclusivamente per le designazioni successive effettuate dopo il 1° giugno 2019; in tal caso l’importo massimo delle agevolazioni per marchio è di 4.000,00 euro.
Ciascuna impresa può presentare più richieste di agevolazione, sia per la Misura A sia per la Misura B, fino al raggiungimento del valore complessivo di 25.000,00 euro.
È inoltre possibile cumulare le agevolazioni, per uno stesso marchio, previste per le misure A e B (qualora nella
misura B non si indichi l’Unione europea come Paese designato) nel rispetto degli importi massimi indicati per marchio e per impresa. Per lo stesso marchio è possibile presentare in un’unica domanda la richiesta di agevolazione sia per la Misura A sia per la Misura B.
Mentre per richiedere l’agevolazione per più marchi, occorre che venga presentata una domanda per ciascuno di essi.
Quando presentare domanda?
Le domande possono essere presentate dalle ore 9:30 del 25 ottobre 2022. Il Soggetto gestore è Unioncamere che cura gli adempimenti tecnici e amministrativi riguardanti l’istruttoria delle domande e l’erogazione delle agevolazioni.
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