Decreto Crescita 2019: gli incentivi fiscali e le agevolazioni per le imprese
Cosa devi sapere sul Decreto Crescita 2019.
Il “Decreto Crescita 2019” consta di 51 articoli articolati in quattro filoni distinti:
- investimenti, incentivi, imprese e immobili, in particolare la normativa dedica ampio spazio alle misure fiscali per la crescita economica;
- Misure per il rilancio degli investimenti privati;
- Tutela del Made in Italy;
- Fondo indennizzo risparmiatori.
Il decreto si inserisce a pieno titolo nel Piano Industria 4.0, ovvero la strategia nazionale che mira a condurre il settore imprenditoriale alla quarta rivoluzione industriale, agendo capillarmente sul processo che porterà a piani di produzione del tutto automatizzati e interconnessi, nonché all’utilizzo di tecnologie disruptive, come l’IoT, Intelligenza Artificiale, Blockchain, Realtà aumentata, Robotica, Big Data e Stampa 3D.
Da una parte, il DL Crescita conferma e rafforza molti tra gli strumenti di finanziamento e le agevolazioni attivati negli scorsi anni; dall’altra, ne genera di nuovi, mantenendo come filo conduttore la promozione dell’innovatività.
Decreto Crescita 2019: le novità
Nuove Imprese a Tasso Zero, Smart e Start e Digital Transformation
Il Decreto Crescita 2019 ha introdotto novità per quanto riguarda Nuove Imprese a Tasso Zero (ampliata la platea dei beneficiari), Smart & Start Italia (semplificazione e accelerazione delle procedure) e Digital Transformation (concessione di agevolazioni finanziarie) con lo scopo di incentivare l’adozione di nuove tecnologie all’interno delle aziende in un’ottica di continuo e progressivo sviluppo.
Sconti fiscali
400 milioni di euro sono stanziati per gli sconti fiscali dedicati alle imprese. In particolare, il pacchetto di provvedimenti elaborati, in favore delle imprese italiane, si snoda in diversi ambiti e coinvolge dapprima le misure fiscali per la crescita economica e, in seguito le disposizioni per il rilancio degli investimenti privati, con l’obiettivo di tutelare il made in Italy.
Fondo di garanzia per finanziare le PMI
Il decreto Crescita introduce una forma di garanzia pubblica, concessa da una sezione speciale del Fondo centrale di garanzia (FCG) che opera esclusivamente su singoli finanziamenti e portafogli di finanziamenti, destinata agli investimenti fissi dei comparti tipici del lungo termine (credito fondiario ed edilizio, il credito alle opere pubbliche, il credito agrario di miglioramento) per le medie imprese e small mid cap, di importo superiore al limite ordinario di 2,5 milioni di euro e con una durata superiore a 10 anni.
La garanzia del FCG (protetto dalla garanzia di ultima istanza dello Stato) concessa in agevolazione o a parametri di mercato potrebbe assicurare l’accesso al credito delle PMI anche per finanziare investimenti di più lungo periodo (e la crescita delle PMI).
Super ammortamento
Il super ammortamento è reintrodotto al 130% per i titolari di reddito d’impresa, arti e professioni che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi entro il 31.12.2019 (Art.1). Il Super ammortamento sarà in vigore per gli investimenti effettuati a partire dal 1° aprile 2019 al 31 dicembre 2019; oppure entro il 30 giugno 2020, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2019 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.
Questo strumento potrà essere applicato per investimenti complessivi fino a 2,5 milioni;
Mini-IRES
Viene abrogata la Mini-IRES sugli utili reinvestiti (introdotta dalla Legge di bilancio 2019), sostituita da una riduzione progressiva dell’aliquota dal 24% al 20,5% (Art.2). La nuova versione è basata esclusivamente sull’accantonamento a riserva e sull’incremento del patrimonio netto. La quota di utili di esercizio accantonati a riserve diverse da quelle di utili non disponibili, nei limiti dell’incremento di patrimonio netto, avrà i seguenti “sconti di tassazione”:
- Anno 2019 – riduzione del 1,5%;
- Anno 2020 – riduzione del 2,5%;
- Anno 2021 – riduzione del 3,0%;
- a partire dal 2022 – riduzione del 3,5%;
Altri incentivi per le imprese
- Tasse ridotte per le imprese che tornano in Italia e sconti fiscali per i cd. cervelli in fuga (art. 5);
- Incentivi per la valorizzazione edilizia (art.7) e rivisitazione del “sisma bonus” (art. 8), modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico (art. 10), inoltre, previsto in una disposizione ad hoc, sono stati stabiliti nuovi incentivi per i Comuni per l’efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile (art.30);
- Incentivi alle aggregazioni d’imprese (Art.11), per supportare la realizzazione di operazioni di aggregazione aziendale a livello centrale;
- Fattura elettronica obbligatoria per le operazioni con San Marino (art. 12);
- Previsione di un nuovo bonus per le società che acquistano un immobile procedendo alla sua demolizione e ricostruzione, bonus che consiste in una riduzione delle imposte ipo-catastali, così come previsto nell’articolo relativo a “tempi di pagamento fra le imprese” (art.22);
- Introduzione di un nuovo tipo di impresa: la SIS “Società di investimento semplice”, che può investire solo in startup non quotate, in cambio di esenzione dalle imposte sui redditi da capitale (art.27);
- Intervento sulle Banche popolari e sul Fondo indennizzo risparmiatori (art.36), azione fortemente auspicata da coloro che sono stati colpiti dalla mala gestione e dalla crisi delle banche;
- Semplificazione ed efficientamento dei processi di programmazione, vigilanza ed attuazione degli interventi finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (art. 44);
- Introduzione del credito di imposta per la partecipazione a fiere all’estero, pari al 30% nel rispetto del tetto massimo di 60 mln di euro (art. 49);
Tutela del made in Italy: il voucher inventori
Importanti novità in merito alla tutela del Made in Italy con l’introduzione del “marchio storico di interesse nazionale” per i marchi di almeno 50 anni, i quali saranno supportati, qualora vi fosse un’eventuale crisi per la società proprietaria, con aiuti di Stato. Un’attenzione particolare è stata posta al contrasto dell’Italian sounding, con l’introduzione di incentivi al deposito di brevetti e marchi. Quest’ultima azione rappresenta una novità che il decreto Crescita intende sostenere attraverso l’introduzione del voucher inventori per le startup impegnate nel trasferimento tecnologico che acquistano servizi di consulenza relativa alla stesura della domanda di brevetto.
Decreto Crescita 2019: agevolazioni e incentivi prorogati
Il decreto ha previsto anche la proroga di molte misure:
- Aumento deducibilità IMU (art. 3): passaggio della deducibilità dal 40% al 50% per il 2019, al 60% per il 2020-2021, al 70% dal 2022;
- Modifiche alla disciplina del Patent box (art. 4), che prevedono la possibilità, per i contribuenti interessati, di usufruire dell’agevolazione direttamente in dichiarazione, evitando la procedura di ruling;
- Modifiche al regime dei forfetari (art. 6), eliminata la soglia dei 5.000 €, i contribuenti che applicano tale regime potranno avvalersi dell’impiego di dipendenti e collaboratori effettuando direttamente le ritenute sulla fonte dei redditi, diventando di nuovo sostituti di imposta;
- Riapertura della rottamazione delle multe e dei tributi degli Enti locali (art. 15);
- Credito d’imposta per le commissioni riferite a pagamenti elettronici da parte di distributori di carburante (art. 16); infatti, poiché era prevedibile che tali modalità di pagamento avrebbero condotto ad un aumento delle operazioni di acquisto e degli oneri aggiuntivi, si è fatto ricorso all’introduzione del detto strumento, stabilendo una quota di rimborso pari al 50% delle commissioni allo stesso addebitate;
- Semplificazione per la gestione del Fondo di garanzia per le PMI, con riferimento a strumenti come il social lending e il crowdfunding (art. 18);
- Aumento delle quote della cd. Nuova Sabatini, da € 2.000.000,00 a € 4.000.000,00, in particolare sono state differenziate le aliquote per PMI e grandi imprese (art. 20);
- Un piano grandi investimenti nelle zone economiche speciali e nelle aree di crisi complessa (art. 41);
Approfondisci le novità introdotte dal Decreto Crescita 2019 agli incentivi per PMI, startup e Innovazione.
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