Equity Crowdfunding: finanzia la tua impresa con successo
Ultimamente si sente sempre più spesso parlare di crowdfunding, ma in cosa consiste realmente?
Fino a ieri lo strumento di Equity crowdfunding era limitato solamente a startup, PMI innovative e veicoli di investimento specializzati in innovazione. Ad oggi, invece, l’adolescente modello di crowdfunding è aperto anche a più di 4 milioni di PMI tradizionali. Andiamo a vedere, nel dettaglio, in cosa consiste.
COSA VUOL DIRE EQUITY CROWDFUNDING?
L’Equity Crowdfunding è uno strumento di finanziamento destinato a startup e PMI, innovative e non, che permette all’impresa o all’aspirante imprenditore di raccogliere capitali da investitori interessati che in cambio ottengono azioni e/o quote sociali della società, accedendo così a tutti i diritti patrimoniali e amministrativi dell’impresa. Tali investitori diventano, quindi, soci dell’impresa a tutti gli effetti.
In Italia, questo strumento di finanziamento è regolato dal c.d. “Regolamento sulla raccolta di capitali di rischio tramite portali online” del 26 giugno 2013, adottato dalla Consob. Il nostro Paese è stato uno dei primi a dotarsi di una normativa specifica e organica. Il Regolamento è stato in seguito aggiornato nel 2016, tramite la pubblicazione di un’ulteriore delibera.
Questa forma di raccolta si serve infatti delle sole piattaforme online riconosciute dalla Consob e si rivolge ad un elevato numero di destinatari (“crowd”) che ricevono, in cambio delle loro risorse economiche, strumenti partecipativi al capitale di rischio (“equity”).
L’Equity Crowfunding si differenzia dalle tipologie tradizionali di crowfunding in quanto la raccolta fondi dipende dalla possibilità di realizzazione dell’idea e dal suo business plan. I settori target di riferimento riguardano principalmente investimenti in marketing, ricerca e sviluppo e sviluppo di piattaforme web e app.
Il modello equity-based risulta il più giovane dei quattro modelli di riferimento: donation, reward e lending. Ciò nonostante, il suo forte potenziale economico e la sua destinazione sono da sempre stati oggetto di attenzione da parte di diversi ordinamenti nazionali, come dimostra l’adattamento della normativa al fenomeno (es. Decreto Crescita 3.0 in Italia).
COME FUNZIONA L’EQUITY CROWDFUNDING?
Il proponente – cioè l’imprenditore – lancia una raccolta di finanziamento per il suo progetto, proposto tramite presentazione del business plan, fissandone un target monetario necessario per la sua attuazione. La somma richiesta viene divisa in quote a prezzo fisso offerte agli investitori interessati. Se il progetto sarà in grado di raggiungere l’obiettivo di raccolta, gli investitori riceveranno titoli di partecipazione al capitale, altrimenti la quota investita sarà legittimamente restituita ai legittimi proprietari.
QUALI SONO LE PRINCIPALI PIATTAFORME SULLE QUALI SI PUÒ FARE EQUITY CROWDFUNDING?
Secondo uno studio del Politecnico di Milano, le piattaforme autorizzate sono 22, un quinto rispetto al numero di quelle destinate per attività di crowdfunding tradizionale. Tra queste le più conosciute sul web sono:
QUALI SONO I VANTAGGI?
Grazie a questo strumento, l’impresa sarà in grado di ottenere finanziamenti in maniera innovativa e “democratica”, basati esclusivamente sulla qualità, fattibilità e potenzialità del progetto in essere. I parametri di raccolta dipendono quindi da fattori collaterali come network di conoscenze o zona di provenienza. Tale via può infatti essere vista come un’alternativa importante per tutte quelle PMI ostacolate nell’accesso al credito e per il mercato carente di venture capitalist italiani.
QUALI SONO GLI SVANTAGGI?
Gli svantaggi legati allo strumento possono essere soprattutto ricondotti ai rischi sostenuti dagli investitori. Infatti, esiste la possibilità di perdere l’investimento, se l’impresa interessata non riesce ad attuare con successo il progetto sperato.
Un ulteriore svantaggio sta nel fatto che l’equity crowdfunding funziona secondo lo strumento “all or nothing”, cioè se non si raggiunge l’obiettivo monetario in un arco di tempo limitato si deve restituire il capitale raccolto. Oltre questo, vi è inoltre l’obbligo di trasparenza, che molte PMI non sono in grado di garantire. Infatti, la Consob vigila solamente sulla piattaforma in sé e non sulle informazioni pubblicate dalle imprese.
IL MERCATO
L’equity crowdfunding muove sicuramente volumi finanziari inferiori rispetto agli altri modelli complementari ma è il modello che tra tutti raccoglie importi maggiori per singolo progetto. Infatti, i dati del rapporto Massolution del 2012 affermano che il 21% dei progetti presentati aveva obiettivi superiori a 250 mila dollari, con un valore medio raccolto di 190 mila dollari a progetto.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Con il Decreto Crescita 3.0 (convertito con legge n° 33 del 24 marzo 2015) l’accesso all’equity crowdfunding si è aperto a qualsiasi tipologia di PMI e il nuovo regolamento Consob 2017, entrato in vigore il 3 gennaio 2018, ha allargato il campo di possibili investitori comprendendo Venture Capitalist, business angel e fondi di seed capital.
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