Il Fondo italiano per il Trasferimento Tecnologico
Che cos’è, a chi si rivolge e come funziona il fondo da 500 milioni gestito dalla Fondazione Enea Tech per gli interventi su startup, PMI e enti di ricerca

Attraverso la Fondazione Enea Tech anche l’Italia gestisce un proprio fondo pubblico per il trasferimento tecnologico, per la valorizzazione dei risultati della ricerca.
Gli interventi del Fondo sono attuati dal MISE per tramite dell’Agenzia ENEA – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile – che si avvale per la gestione della Fondazione Enea Tech.
Il Fondo per il Trasferimento Tecnologico
Il 9 gennaio 2021 sono state pubblicate le modalità di funzionamento e di intervento del Fondo per il Trasferimento tecnologico, isitutito dal Decreto Rilancio, che si avvale di 500 milioni di euro per sostenere lo sviluppo di tecnologie strategiche tramite investimenti in startup e PMI innovative.
Chi sono i soggetti beneficiari?
Gli investimenti previsti sono rivolti a imprese come
- PMI innovative con elevato potenziale di crescita, non quotate e operanti su tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento a:
- startup innovative
- PMI innovative
- spin off e spin out di università, centri e istituti di ricerca sia pubblici sia privati, parchi scientifici e tecnologici.
- in via di costituzione o costituite da non più di 60 mesi che si trovano nella fase di avvio dell’attività imprenditoriale e, comunque, in un ambito di intervento pre-commerciale e pre-competitivo
- operano o prevedono di operare in ambiti tecnologici di interesse strategico nazionale, con priorità per:
- healthcare;
- information technology;
- green economy;
- deep tech (additive manufacturing, nanotecnologie, nuovi materiali, robotica, intelligenza artificiale).
Come funziona?
Gli investimenti possono prendere diverse forme a seconda delle caratteristiche specifiche dei progetti e delle esigenze di ciascun beneficiario:
- interventi in equity e quasi equity
- prestiti convertibili e strumenti finanziari di partecipazione
- contratti e grant contenenti opzioni convertibili
Per ciascuna impresa, l’intervento avviene in misura non inferiore a 100.000 euro e non superiore a 15.000.000 euro, nel rispetto dei limiti previsti dalla disciplina agevolativa di volta in volta applicabile.
Chi effettua gli interventi agevolativi?
Gli interventi possono esser effettuati dal soggetto attuatore in modo autonomo, quale unico investitore, oppure aggregando risorse proprie in aggiunta a quelle del Fondo per il trasferimento tecnologico, sia in coordinamento o co-investimento con imprese, fondi istituzionali o privati, organismi e enti pubblici, inclusi quelli territoriali, nonché attraverso l’utilizzo di risorse dell’Unione europea.
Altri interventi di Enea Tech a supporto dei progetti di innovazione
L’obiettivo di favorire la collaborazione tra soggetti pubblici e privati nella realizzazione di progetti di innovazione e spin-off sarà perseguito anche attraverso altri interventi principalmente con attività di:
- progettazione, coordinamento, promozione, stimolo alla ricerca e allo sviluppo attraverso l’offerta di soluzioni tecnologicamente avanzate, processi o prodotti innovativi
- rafforzamento delle strutture e diffusione dei risultati della ricerca, consulenza tecnico-scientifica e formazione
- supporto alla crescita delle start-up e PMI ad alto potenziale innovativo.
Le modalità come specifica il decreto saranno:
- la promozione e diffusione delle opportunità offerte dal Fondo per il trasferimento tecnologico
- la creazione di database di imprenditori, ricercatori e altre figure professionali per individuare facilmente le competenze richieste in progetti di trasferimento tecnologico
- l’allestimento di piattaforme dedicate allo stato dell’arte dei diritti di proprietà intellettuale negli ambiti tecnologici sostenuti dal Fondo o nelle iniziative di trasferimento tecnologico promosse dalla Fondazione Enea Tech
- attività di formazione per la creazione di figure professionali nel settore del trasferimento tecnologico e dell’innovazione
- la predisposizione di studi e ricerche negli ambiti di interesse dell’innovazione, della ricerca e del trasferimento tecnologico;
I processi di trasformazione tecnologica sono decisivi per lo sviluppo del Piano Industria 4.0 e la nascita di un fondo pubblico apre importanti spiragli di collaborazioni con altri soggetti già impegnati ad accelerare il percorso della ricerca in direzione del mercato.
Vediamo più nel dettaglio cosa è il Trasferimento Tecnologico e perché è fondamentale per favorire i processi di open innovation.
Che cos’è e a cosa serve il Trasferimento tecnologico
Il trasferimento tecnologico (TT) è una parte fondamentale del processo di innovazione tecnologica.

È il processo di trasmissione dei risultati derivanti dalla ricerca scientifica e tecnologica al mercato e alla società nel suo complesso. Include quindi il trasferimento di competenze e le procedure associate.
I trasferimenti possono avvenire tra diversi soggetti come ad esempio università, imprese, persino tra governi.
Possono prendere parte a questo processo:
- le imprese altamente innovative, come le startup
- le big company
- i centri di ricerca e le università
- i finanziatori/investitori
- gli innovation manager
- gli uffici per il trasferimento tecnologico ovvero quelle strutture, spesso attive all’interno degli enti di ricerca, che si occupano nello specifico della valorizzazione dei risultati della ricerca
Nell’era dell’industria 4.0, è chiaro quindi che la collaborazione pubblico-privato diventa fondamentale per la condivisione di conoscenze, competenze, tecnologie, metodi e processi di produzione.
Trasferimento tecnologico e Open Innovation
Aspetto importante è ovviamente anche tutto ciò che riguarda la proprietà intellettuale, ma anche eventuali strategie di open innovation.
La collaborazione tra R&S e industria in ottica di open innovation è diventata fondamentale con l’avanzare della complessità tecnologica dell’innovazione.
Il modello di trasferimento tecnologico basato su licenze e brevetti sta quindi progressivamente facendo spazio a altre forme di collaborazione aperte tra imprese e mondo della ricerca.
Questo paradigma si è sviluppato proprio per ridurre il divario tra ricerca di base e applicazioni industriali e quindi il time-to-market dell’innovazione.
Il trasferimento tecnologico si innesta quindi in processi di open innovation quando garantisce che gli sviluppi scientifici e tecnologici siano accessibili a una gamma più ampia di utenti che possono quindi sviluppare ulteriormente e sfruttare la tecnologia in nuovi prodotti, processi, applicazioni, materiali o servizi.
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