Intelligenza Artificale: la Strategia Italiana tra umanesimo e sostenibilità
Cosa prevede la strategia italiana per l’intelligenza artificiale? Le raccomandazioni del gruppo di esperti MiSe
Il MiSe ha pubblicato la “Strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale” con 82 proposte elaborate da un gruppo di 30 esperti indipendenti.
Che cos’è?
È il documento finale emerso dal lavoro degli esperti del MiSe, che recepisce i suggerimenti avuti durante la consultazione pubblica del 2019.
Contiene una visione ad amio raggio, con riflessioni e raccomandazioni per incentivare un uso più etico e sostenibile dell’Intelligenza Artificiale.
L’obiettivo è mettere l’uomo al centro della governance dello sviluppo tecnologico per rendere l’Italia sostenibile e competitiva in un ambito di assoluto rilievo nell’economia mondiale.
La struttura del documento è divisa in tre parti:
- La prima parte è un’analisi dello stato dell’arte nazionale, europeo e internazionale dell’Intelligenza Artificiale
- nella seconda sono descritti gli elementi principali della strategia
- la terza indica il modello di governance da adottare con le raccomandazioni per lo sviluppo dell’ecosistema AI italiano
Il budget pubblico stimato in cinque anni per implementare la strategia è di circa 900 milioni di euro a cui aggiungere circa 120 milioni l’anno di contributi privati.
Stima dei costi per l’implementazione della strategia italiana per l’intelligenza artificiale
Fonte: MiSe
I tre pilastri della strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale
1. AI per l’essere umano
Prima le persone. La strategia mette l’uomo al centro, come individui, cittadini, lavoratori, utenti e consumatori. Essere in grado di gestire e trarre massimo beneficio dall’AI è considerato prioritario. A questo scopo grande importanza assumono istruzione e competenze lungo tutto l’arco della vita, anche nell’ottica dell’empowerment professionale. Inoltre, va garantita la protezione dei diritti dell’utente-consumatore, con le sue propaggini nel campo dei dati e della privacy, della pubblicità e dell’informazione.
2. AI per un Ecosistema Affidabile e Competitivo
La strategia evidenzia alcuni parametri sui quali dovrà misurarsi l’ecosistema italiano dell’Intelligenza Artificiale per guidare una governance pubblica dell’AI a beneficio della comunità. In questa visione AI è innanzitutto strumento di innovazione della PA ma anche politiche innovative dotate di strumenti di regolazione sperimentale per lo sviluppo di un’economia sostenibile e più consapevole dei dati
In primo luogo, sarà fondamentale l’affidabilità.
Da costruire su una base di norme di comportamento, a livello etico e di principi, ma anche adempimenti minimi a livello normativo e tecnico per una responsabilizzazione degli operatori nei confronti della protezione del consumatore-utente, a partire dal modello del GDPR già esistente. Prevedendo anche nuove tutele contrattuali B2B, B2C e certificazioni private.
In secondo luogo, si dovrà garantire la competitività del nostro sistema attraverso:
- valorizzazione e promozione di ricerca, competenze e eccellenze
- sviluppo infrastrutture
- supporto a PMI e startup innovative
- incentivi all’esportazione di sistemi intelligenti
- creazione delle condizioni per attrarre investimenti esteri
3. AI per lo sviluppo sostenibile
La strategia italiana per l’AI deve guardare alle soluzioni tecnologiche orientate allo sviluppo sostenibile nell’ottica degli obiettivi di sviluppo sostenibili indicati dall’agenda delle Nazioni Unite 2030. L’Italia deve porsi come leader nella produzione di tecnologie per la sostenibilità energetica e ambientale, accessibilità e inclusione sociale.
Le raccomandazioni
Al termine del documento sono contenute 10 raccomandazioni generali e altre più specifiche per un totale di 82 azioni che delineano la strategia per l’Intelligenza Artificale che dovrebbe portare l’Italia a una fase di rinascimento economico, sociale e ambientale.
Vediamole brevemente:
- L’italia deve farsi portavoce di un approccio responsabile all’AI
- La governance italiana deve allinearsi all’elaborazione europea in tema di principi etici
- Deve essere adottata una visione dell’AI antropocentrica
- Bisogna incentivare una trasformazione digitale orientata alla sostenibilità
- La strategia deve puntare sul cosiddetto embedded AI, ovvero lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale at the edge quanto più vicino possibile agli oggetti intelligenti connessi
Il modello di governanceAlcune raccomandazioni investono direttamente la gestione dell’innovazione e la modernizzazione del sistema della regolamentazione:
- È necessario affidare un ruolo forte alle istituzioni con la creazione di una cabina di regia interministeriale
- La Governance dell’innovazione deve seguire la trasformazione tecnologica e digitale, prevedendo anche nuovi strumenti di regolazione sperimentali e mutuati da contesti europei
- L’Italia deve trasformare la Pubblica Amministrazione in maniera efficiente e moderna perché sia il volano della strategia italiana e essere in grado di assumere un ruolo preponderante nel produrre e gestire dati fornendo supporto al settore privato per lo sviluppo di applicazioni
- La collaborazione Pubblico-Privato va incentivata per lo sviluppo tecnologico, revisione delle regole e rappresentazione delle esigenze, oltre che gestione dei dati in specifici settori
- Infine, si suggerisce la creazione di un organismo centrale di coordinamento per la ricerca in AI sul modello del CERN, candidando l’Italia ad ospitare il futuro organismo o uno dei suoi poli
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