PNRR Ricerca e Innovazione: le linee guida per partecipare ai primi bandi
Nelle linee guida pubblicate dal MUR le prime quattro iniziative di sistema della Missione 4 “Istruzione e Ricerca” | Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa“.
Tutte le informazioni utili per partecipare ai bandi 2022.

Vale oltre 11 miliardi di euro la componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” della missione 4 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dedicata a Istruzione e Ricerca.
Con l’emanazione delle linee guida, contenenti le informazioni chiave per i potenziali partecipanti, il PNRR entra nel vivo, in attesa della prossima pubblicazione dei bandi.
Del PNRR Ricerca e Impresa abbiamo parlato anche qui.
La M4C2 del PNRR mira a sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo, a promuovere l’innovazione e la diffusione delle tecnologie, rafforzando i sistemi di ricerca e la loro interazione con il mondo delle imprese e delle istituzioni.
Quali sono i primi interventi di sistema previsti per il PNRR Ricerca e Innovazione?
Le Linee Guida sono state emanate dal Ministero dell’Università e della Ricerca con il contributo consultivo del «Supervisory Board» istituito per supportare il coordinamento dell’attuazione di alcune misure di competenza del MUR.

Sono quattro gli investimenti oggetto delle linee guida.
A tutte le iniziative si accederà mediante bandi che verranno pubblicati entro il primo trimestre del 2022.
1. Partenariati allargati estesi a Università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca di base
Mira a finanziare almeno 10 grandi programmi di ricerca fondamentale e/o applicata trasversale. programmi di ricerca,
di base o applicata, saranno orientati alle tematiche previste dal PNR e dai cluster di Horizon Europe.
I partenariati sono reti diffuse di università, enti pubblici di ricerca e altri soggetti pubblici e privati impegnati in attività di ricerca, riconosciuti come altamente qualificati, secondo un modello Hub & Spoke, dove l’hub, organizzato come consorzio pubblico-privato, coordina e rendiconta al MUR, e gli spoke rendicontano all’hub.
- Durata: 2022 – 2025
- Livello di maturità tecnologica: Basso
- Risorse: € 1610
- Dimensionamento del finanziamento previsto: 80-160 mln €
- Beneficiari: Università, enti pubblici di ricerca, imprese
Le tematiche ammesse dalle linee guida:
- Intelligenza artificiale: aspetti fondazionali
- Scenari energetici del futuro
- Rischi ambientali, naturali e antropici
- Scienze e tecnologie quantistiche
- Cultura umanistica e patrimonio culturale come laboratori di innovazione e creatività
- Diagnostica e terapie innovative nella medicina di precisione
- Cybersecurity, nuove tecnologie e tutela dei diritti
- Conseguenze e sfide dell’invecchiamento
- Sostenibilità economico-finanziaria dei sistemi e dei territori
- Modelli per un’alimentazione sostenibile
- Made-in-Italy circolare e sostenibile
- Neuroscienze e neurofarmacologia
- Malattie infettive emergenti
- Telecomunicazioni del futuro
- Attività spaziali
2. Potenziamento strutture di ricerca e creazione di «campioni nazionali di R&S» su alcune Key Enabling Technologies
Mira a finanziare la creazione di 5 Centri nazionali, aggregazioni di università ed EPR, auspicabilmente organizzati come fondazioni o consorzi, con il possibile coinvolgimento di altri soggetti pubblici e privati, con obiettivi e interessi di ricerca strategici comuni, che si rifanno a tecnologie abilitanti, coerenti con le priorità del PNR e dell’agenda strategia per la ricerca dell’Unione europea.
- Durata: 2022-2026
- Livello di maturità tecnologica: medio
- Risorse: € 1600 M
- Dimensionamento del finanziamento previsto: tra € 200-400 M
- Beneficiari: Università, enti pubblici di ricerca, imprese
Le tematiche ammesse dalle linee guida:
- Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni
- Tecnologie dell’Agricoltura (Agritech)
- Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA
- Mobilità sostenibile
- Bio-diversità
3. Creazione e rafforzamento di «ecosistemi dell’innovazione», costruzione di «leader territoriali di R&S»
Si prevede che saranno creati fino a 12 ecosistemi di innovazione sul territorio nazionale con riferimento ad aree territoriali che possono corrispondere a dimensioni territoriali diverse in funzione del progetto presentato.
Gli ecosistemi dell’innovazione svolgono un ruolo cruciale nell’attuazione delle attività di ricerca e innovazione, nel trasferimento tecnologico per la sostenibilità di un territorio. A tal fine, viene attuato un approccio orientato alle grandi sfide, favorendo la creazione di innovazione di impatto e l’imprenditorialità.
- Durata: 2022-2026
- Livello di maturità tecnologica: Non predefinito
- Risorse: € 1300 M
- Dimensionamento del finanziamento previsto: tra € 60-120 M
- Beneficiari: Università, enti pubblici di ricerca, imprese
Caratteristiche degli ecosistemi
L’ambito di questi ecosistemi dovrà essere definito in base a:
- La scelta di un ambito di attività o di un focus scientifico e tecnologico, capaci di garantire un concreto e dimostrato impatto sul sistema economico e sociale, comprese le PMI
- Una comprovata capacità di innovazione, trasferimento tecnologico e collaborazioni pubblico-private
- La qualificazione scientifica delle istituzioni coinvolte, la competenza scientifica e tecnologica dei gruppi coinvolti
- La coerenza con le vocazioni scientifiche ed economiche dei territori e con le strategie europee
- La coerenza con le priorità di ricerca e innovazione regionali e con i piani operativi regionali
- L’estensione territoriale riferita ad uno specifico territorio, non necessariamente esteso all’intera regione, né necessariamente limitato a una singola regione
- La valorizzazione e la messa a sistema delle iniziative esistenti, evitando ogni duplicazione e sovrapposizione
- Il coinvolgimento di grandi imprese e PMI, di istituzioni locali a sostenere le iniziative e di qualificati enti e istituzioni locali di tipo scientifico, tecnologico o culturale (musei, scavi archeologici, orchestre, teatri, accademie etc.)
- Una prospettiva di sostenibilità a lungo termine, anche grazie al coinvolgimento dei soggetti sopra citati
- Eventuali rapporti nazionali e internazionali con altre istituzioni e centri di alta qualità, scientifica e/o operativa, interessati alla collaborazione
4. Fondo per la costruzione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e di innovazione
Darà vita fino a 30 interventi per la realizzazione di Infrastrutture di Ricerca e Infrastrutture tecnologiche di Innovazione.
- Durata: 2022-2026
- Livello di maturità tecnologica: non predefinito
- Risorse: € 1580 M
- Dimensionamento del finanziamento previsto: non predefinito
- Beneficiari: Università, enti pubblici di ricerca, imprese
Cosa sono le Infrastrutture di Ricerca?
Le Infrastrutture di Ricerca (IR) sono impianti, risorse e relativi servizi. Comprendono: laboratori o grandi strumenti o complessi di strumenti per la ricerca; collezioni, banche dati, archivi o informazioni scientifiche strutturate; infrastrutture basate sulle tecnologie abilitanti dell’informazione e della comunicazione.
Sono organizzate come soggetti pubblici o come partenariato/consorzio e sono create per essere fruite da un’utenza ampia, nazionale, europea o globale, attraverso accesso aperto su base competitiva.
L’investimento intende rispondere alla rispondono alle necessità della comunità scientifica e del sistema produttivo sostenendo la competitività nella ricerca nazionale ed europea, attraverso il finanziamento di nuove Infrastrutture di Ricerca, l’aggiornamento delle capacità di Infrastrutture di Ricerca esistenti o la messa in rete tematica o multidisciplinare di infrastrutture esistenti.
Cosa sono le Infrastrutture di innovazione?
Le infrastrutture di innovazione sono strutture, strumenti, impianti, risorse e servizi organizzate nella forma di Partenariato Pubblico Privato e finalizzate ad aumentare la competitività nelle attività di ricerca e sviluppo tecnologico dell’industria e per i servizi di pubblica utilità.
L’investimento intende fornire servizi tecnologici unici, rivolti particolarmente ma non esclusivamente, a soggetti che svolgono
attività economica, e rilevanti anche per applicazioni ai TRL medio-alti, che sono di interesse diretto del sistema economico, al fine di aumentarne la competitività.