Guida al PNRR Innovazione: le risorse per la Ricerca e per le Imprese
Cosa prevede il Piano nazionale di ripresa e resilienza per il post Covid-19 per Innovazione, Ricerca e Imprese?
È stato pubblicato il testo definitivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) inviato dal governo italiano a Bruxelles.
Che cos’è?
Il PNRR italiano si intitola “Italia domani” ed è il piano che illustra gli obiettivi strategici e come verranno investite le risorse che l’Italia riceverà dall’Unione Europea a sostegno della ripresa post Covid-19:
- 191,5 miliardi di euro riferibili al Recovery Fund, divisi in 68,9 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti
A questi vanno aggiunti:
- 30,6 miliardi del Piano complementare finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile 2021.
15,5 miliardi sono stati anticipati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027.
Il totale degli investimenti previsti è pertanto di 222,1 miliardi di euro.
Nel PNRR, il rilancio dell’Italia si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo:
digitalizzazione e innovazione
transizione ecologica
inclusione sociale
Le missioni del PNRR italiano
Nel complesso, il 27% del Piano è dedicato alla digitalizzazione, il 40% agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico, e più del 10% alla coesione sociale.
Il Piano si articola in 6 missioni principali per ognuna delle quali sono previsti investimenti e linee di intervento:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura: a sostegno della transizione digitale del Paese sono stati stanziati 40,32 miliardi dal PNRR, 0,8 miliardi da React-EU e 8,74 dal fondo complementare;
- Rivoluzione verde e transizione ecologica: per realizzare la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia vengono previsti 59,47 miliardi dal PNRR, 1,31 da React-EU e 9,16 dal fondo complementare;
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile: per il potenziamento dell’alta velocità ferroviaria nazionale, nonché per il rafforzamento della rete regionale vengono stanziati 25,4 mld da PNRR e 6,06 dal fondo complementare;
- Istruzione e ricerca: per colmare le carenze strutturali, quantitative e qualitative relative all’offerta dei servizi di istruzione sono destinati 30,88 miliardi dal PNRR, 1,93 mld da React-EU e 1 miliardo dal fondo complementare;
- Inclusione e sociale: a supporto delle politiche attive del lavoro, nonché dell’imprenditoria femminile sono stati stanziati 19,81 mld dal PNRR, 7,25 da React-EU e 2,77 dal fondo complementare;
- Salute: per il rafforzamento della prevenzione e dell’assistenza sul territorio, nonché l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche che del Servizio Sanitario Nazionale sono destinati 15,63 miliardi dal PNRR, 1,71 da React-eu e 2,89 mld dal fondo complementare.

Il Piano identifica le Componenti di ciascuna missione in cui aggregare progetti di investimento e di riforma in modo da dettare le priorità di investimento in un determinato settore o area di intervento.
Scopriamo ora nel dettaglio le misure che più direttamente ricadono sul mondo dell’Innovazione, della Ricerca e delle imprese innovative.

Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
La Missione 1 è tra le più importanti missioni del PNRR per risorse assegnate e tocca proprio i temi che qui ci interessano.
In particolare, le Componenti individuate sono 3:
- Trasformare la Pubblica Amministrazione attraverso una strategia centrata sulla digitalizzazione per renderla in grado di offrire ai cittadini servizi sempre più efficienti e facilmente accessibili
- Promuovere l’innovazione e la digitalizzazione del sistema produttivo. Tra i punti chiavi rientrano gli investimenti in tecnologia che si inseriscono nell’intervento a supporto della Transizione 4.0, con meccanismi che includono l’utilizzo della leva finanziaria per massimizzare le risorse disponibili e l’ampliamento degli investimenti ammissibili
- La Componente 3 infine opera per rilanciare i settori economici della cultura e del turismo

Vediamo nel dettaglio cosa è stato previsto per la componente 2, quella che si rivolge al mondo dell’impresa.
Le risorse per Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo
Investimenti nel Piano Transizione 4.0
La Componente “Innovazione” si concetra in particolare sul Piano Transizione 4.0 al quale vengono assegnati circa 14 miliardi di euro con l’obiettivo di rafforzare la politica di incentivazione fiscale già in corso grazie ai crediti d’imposta 4.0 per le attività di innovazione e ricerca sviluppo, investimenti in beni strumentali e formazione 4.0.
Queste misure sono sinergiche con gli interventi dedicati a ricerca applicata, innovazione e collaborazione ricerca-impresa descritte nella Componente 4 della Missione 2, di cui parleremo dopo.
Inoltre come prerequisito abilitante è previsto lo sviluppo di un’infrastruttura di reti fisse e mobili ad altissima capacità (Very High Capacity Network) per la piena realizzazione della gigabit society e per consentire alle imprese di usufruire delle diverse tecnologie 4.0.

Le 3 principali novità già annunciate e operative da novembre 2020 e che hanno rafforzato il Piano Transizione 4.0 sono:
- L’ampliamento della platea di imprese potenzialmente beneficiarie
- Il riconoscimento del credito non più su un orizzonte annuale, osservando gli investimenti effettuati in ma per tutto il biennio 2021-2022 con un quadro più stabile per la programmazione degli investimenti
- L’estensione degli investimenti immateriali agevolabili e l’aumento delle percentuali di credito e dell’ammontare massimo di investimenti incentivati
Per quanto riguarda la formazione alla digitalizzazione, oltre agli interventi di credito di imposta vengono predisposte ulteriori misure per supportare la crescita di competenze gestionali per il digitale.
Investimenti ad alto contenuto tecnologico
Per supportare il settore manifatturiero e l’export, è prevista una linea di intervento e contributi per sostenere gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature per produzioni di avanguardia tecnologica, complementare alle misure Transizione 4.0. L’importo dei contributi è pari al 40% dell’ammontare complessivo delle spese ammesse.
Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione: fondo SIMEST e Contratti di sviluppo
Quasi 2 miliardi di euro della componente 2, Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo, saranno dedicati al sostegno alll’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese tramite il Fondo 394/81 gestito da SIMEST.
Si prevede un ampliamento delle risorse finanziarie disponibili per il fondo: la SIMEST dispone già delle procedure necessarie affinché l’intervento sia pienamente operativo una volta ricevute le risorse del PNRR.
Il sostegno alle PMI includerà anche un focus dedicato alle filiere produttive, tramite un supporto finanziario agli investimenti (sia contributi, sia prestiti agevolati) attraverso lo strumento dei Contratti di Sviluppo, operativo dal 2012.
Saranno finanziati investimenti strategici, innovativi e progetti di filiera, con particolare attenzione alle regioni del Mezzogiorno. Le risorse renderanno possibili circa 40 contratti di sviluppo.
Infine è prevista una riforma del sistema della proprietà industriale e sarà avviata una consultazione pubblica a questo scopo.
Le risorse per l’innovazione dei settori Turismo e Cultura
Anche nell’ambito della Componente 3 dedicata a Turismo e Cultura troviamo misure specificatamente pensate per l’avazamento innovativo del settore e il sostegno alle imprese.
Si lavorerà per sostenere la creazione di un’offerta turistica e di un’industria culturale e creativa basate su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione.
Gli interventi della componente si articolano su 4 aree di azione:
- Patrimonio culturale per la prossima generazione per favorire la digitalizzazione del patrimonio italiano
- Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale per sostenere lo sviluppo turistico/culturale nelle aree rurali e periferiche.
- Industria culturale e creativa 4.0 con le 2 linee di investimenti una diretta al settore cinematografico e audiovisivo e l’altra per l’evoluzione degli operatori dell’industria culturale e creativa verso sosteniblità ambientale e competenze digitali
- Turismo 4.0
Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche
La quota più importante della componente è destinata al Turismo 4.0 e in particolare ai fondi per la competitività delle imprese, 1,79 miliardi:

Gli strumenti di azione saranno:
- Credito d’imposta per le strutture ricettive (530 milioni) per aumentare la qualità dell’ospitalità turistica con investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale (fonti rinnovabili a minor consumo energetico) con una percentuale di Fondo perduto per incentivare gli investimenti post-Covid
- Fondo di Fondi BEI (Turismo Sostenibile 748 milioni): dovrebbe generare più di due miliardi di investimenti. Il Fondo può raccogliere capitale attraverso la partecipazione ad iniziative delle istituzioni finanziarie europee per concedere crediti agevolati al settore turistico
- Potenziamento del Fondo Nazionale del Turismo (150 milioni) per la riqualificazione di immobili ad alto potenziale turistico, in particolare degli alberghi più iconici, per valorizzare l’identità dell’ospitalità italiana di eccellenza, e favorire l’ingresso di nuovi capitali privati e altri fondi pubblici
- Una Sezione Speciale Turismo del Fondo Centrale di Garanzia (358 milioni) per facilitare l’accesso al credito delle imprese e per avviare startup
- Partecipazione del Ministero del Turismo al capitale del Fondo Nazionale del Turismo, un fondo di fondi real estate con l’obiettivo di acquistare, rinnovare e riqualificare strutture alberghiere italiane (1.500 camere d’albergo) strategiche e di prestigio e sostenere la ripresa soprattutto nelle regioni meridionali
Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica
A questa missione, il PNRR assegna quasi 60 miliardi distribuiti nelle 4 componenti:
- Economia circolare e Agricoltura sostenibile (5,27 miliardi)
- Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile (23,78 miliardi)
- Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici; (15,36 miliardi)
- Tutela del territorio e della risorsa idrica (15,06 miliardi)
Dalla Missione dedicata alla Transizione ecologica emerge un ruolo attivo affidato alle startup innovative.
Supporto a startup e venture capital attivi nella transizione ecologica
Un ruolo attivo nell’ambito della componente 2 è assegnato all’innovazione proveniente dalle startup.
0,25 miliardi del PNRR sono quindi investiti per sostenere l’innovazione che proviene laboratori di ricerca, startup o SMEs, considerato un elemento indispensabile per abilitare e accelerare la transizione ecologica.
L’elemento considerato più critico del sistema italiano è il trasferimento della ricerca scientifica in brevetti e business innovativi, e le conseguenti difficoltà nella scalabilità delle soluzioni innovative per la transizione ecologica.
L’obiettivo dell’intervento è quindi di incoraggiare e stimolare la crescita di un ecosistema di innovazione, con focus particolare sui settori della transizione verde (es. rinnovabili, mobilità sostenibile, efficienza energetica, economia circolare, trattamento rifiuti, batterie, etc.), tramite investimenti di venture capital diretti e indiretti.
L’intervento prevede l’introduzione di un fondo dedicato Green Transition Fund GTF con strategia di investimento focalizzata sui settori specifici e a copertura delle diverse fasi di sviluppo, con investimenti nei fondi più rilevanti di Venture Capital con focus green, in startups e incubatori/programmi di accelerazione, affiancando i più rilevanti VC managers e operatori del sistema.
Missione 4: Istruzione e Ricerca
Ci soffermiamo su questa Missione le cui componenti prevedono investimenti diretti a Innovazione e Ricerca e un dialogo più attivo con il mondo imprenditoriale e con le startup.
In particolare la missione è organizzata in 2 componenti:
- La prima mira al potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, tramite la realizzazione di investimenti materiali ed immateriali che colmino le carenze strutturali in tutti i gradi di istruzione rafforzando le infrastrutture e gli strumenti tecnologici a disposizione della didattica, nonché sostenendo ed ampliando i dottorati di ricerca;
- La componente 2 mira ad innalzare il potenziale di crescita del sistema economico, favorendo la transizione verso un modello di sviluppo fondato sulla conoscenza, attraverso un aumento del volume della spesa in R&S e un più efficace livello di collaborazione tra la ricerca pubblica e il mondo imprenditoriale.
La componente 2 della Missione Istruzione e Ricerca, alla quale il PNRR assegna oltre 11 miliardi di euro, è quella che esplicita i legami tra Ricerca e Impresa e intende rafforzare questo binomio per l’avanzamento tecnologico e della conoscenza.
Dalla ricerca all’impresa
Per rafforzare la ricerca in sinergia tra università e imprese, l’investimento del PNRR si indirizza verso la creazione di partnership pubblico/private di rilievo nazionale o con una vocazione territoriale e rafforzare gli ecosistemi dell’innovazione, incentivando le commistioni e le collaborazioni tra Università, centri di ricerca, società e istituzioni locali.
Sono previste 3 linee d’intervento:
- Rafforzamento della ricerca e diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra università e imprese, per potenziare le attività di ricerca di base e industriale
- Sostegno ai processi di innovazione e trasferimento tecnologico, una linea di intervento diretta a rafforzare la propensione all’innovazione del mondo produttivo
- Potenziamento delle condizioni di supporto alla ricerca e all’Innovazione
La struttura degli interventi è pensata per coprire l’intera filiera del processo di ricerca e innovazione, dalla ricerca di base al trasferimento tecnologico, con misure che si differenziano sia per il grado di eterogeneità dei network tra Università, centri/enti di ricerca e imprese sia per il grado di maturità tecnologica o TRL (Technology Readiness Level).

1. Rafforzamento delle ricerca di base
Propedeutica alle misure di questa linea di intervento sarà la riforma a supporto della ricerca e sviluppo, caratterizzata da un modello basato su poche missioni orizzontali, con interventi aggregati e integrati per sostenere l’intera filiera della creazione della conoscenza (poli tecnologici e infrastrutture di ricerca, competenze scientifiche e tecnologiche, imprese). Queste missioni saranno conformi alle priorità del Piano Nazionale della Ricerca (PNR) 2021-2027 e ai pilastri di Horizon Europe.
Fondo per il Programma Nazionale Ricerca (PNR) e progetti di Ricerca di Significativo Interesse Nazionale (PRIN)
ll Fondo è finalizzato a rafforzare le misure di sostegno alla ricerca scientifica indicate nel Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) 2021–2027 per garantire l’attuazione delle linee strategiche nel campo della ricerca scientifica in sei cluster (gli stessi del quadro europeo di R&I):
- salute
- cultura umanistica,creatività, trasformazioni sociali, una società dell’inclusione
- sicurezza per i sistemi sociali
- digitale, industria, aerospaziale
- clima, energia, mobilità sostenibile
- prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura, ambiente
Saranno anche finanziati Progetti di Ricerca di rilevante Interesse Nazionale (PRIN), di durata triennale che, per la loro complessità e natura, richiedono la collaborazione di unità di ricerca appartenenti ad università ed enti di ricerca (come il Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Partenariati allargati estesi a Università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca di base
Nella prima linea di intervento, si segnala anche l’attivazione di un massimo di 15 programmi di ricerca e innovazione, realizzati da partenariati allargati con un investimento medio in ogni programma di circa di 100 milioni di euro, con un contributo per ogni progetto parte del programma di importo compreso tra 5 e 20 milioni di euro e un contributo per l’assunzione di ricercatori a tempo determinato di importo compreso tra 15 e 25 milioni di euro per ogni programma e un numero medio di 100 ricercatori per programma.
Potenziamento strutture di ricerca e creazione di “campioni nazionali di R&S” su alcune Key Enabling Technologies
Questa misura mira al finanziamento di centri di ricerca nazionale, selezionati tramite bando, che siano in grado di raggiungere, attraverso la collaborazione di Università, centri di ricerca e imprese, una soglia critica di capacità di ricerca e innovazione.
Questi centri avranno come obiettivo:
- la creazione e il rinnovamento di rilevanti strutture di ricerca
- il coinvolgimento di soggetti privati nella realizzazione e attuazione dei progetti di ricerca
- il supporto alle startup e la generazione di spin off.
Creazione e rafforzamento di “ecosistemi dell’innovazione”, costruzione di “leader territoriali di R&S”
Si prevede la creazione di ecosistemi dell’innovazione, luoghi di contaminazione e collaborazione tra Università, centri di ricerca, società e istituzioni locali con finalità di formazione, innovazione e ricerca.
In particolare è previsto il finanziamento da parte del MUR di 12 “campioni territoriali di R&S” che verranno selezionati sulla base di apposite procedure competitive, con attenzione alla capacità di promuovere progetti di sostenibilità sociale.
I progetti dovranno presentare i seguenti aspetti:
- attività formative innovative condotte in sinergia dalle Università e dalle imprese e finalizzate a ridurre il mismatch tra competenze richieste dalle imprese e competenze fornite dalle università, nonché dottorati industriali
- attività di ricerca condotte e/o infrastrutture di ricerca realizzate congiuntamente dalle Università e dalle imprese, in particolare le PMI, operanti sul territorio
- supporto alle start-up
- coinvolgimento delle comunità locale sulle tematiche dell’innovazione e della sostenibilità
2. Sostegno ai processi di innovazione e trasferimento tecnologico
In questa linea di intervento rientrano le misure dirette a rafforzare l’innovazione delle filiere produttive.
IPCEI – Fondo per la Microelettronica
Sono previste risorse aggiuntive (1,5 miliardi) per integrare l’attuale fondo IPCEI.
Il MiSe finanzierà quindi nuovi progetti di notevole rilevanza per lo sviluppo produttivo e tecnologico del Paese nati su piattaforme europee e inseriti nelle sei filiere del valore europee strategiche. Il sostegno pubblico (tramite incentivi) sarà diretto alle imprese italiane.
Partenariati – Horizon Europe
L’obiettivo della misura è quello di sostenere iniziative transnazionali di ricerca tramite specifici bandi per la partecipazione ai partenariati per la ricerca e l’innovazione (European Partnerships) nel quadro del programma Horizon Europe.
La misura, attuata dal MiSE, consentirà di dare continuità a iniziative realizzate attraverso il Fondo per la crescita sostenibile (FCS), abilitando sinergie tra livelli di governo e fonti finanziarie diverse. I beneficiari sono le imprese (di qualsiasi dimensione) e Centri di ricerca.
In particolare, il sostegno si focalizzerà sui seguenti partenariati:
- High Performance Computing
- Key digital technologies
- Clean energy transition
- Blue oceans–A climate neutral, sustainable and productive Blue economy
- Innovative SMEs
Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria
Questa misura ha come obiettivo migliorare il sistema di trasferimento tecnologico in Italia, aumentando la cooperazione fra imprese e università e centri di ricerca, l’attrattività dei centri esistent e agendo per ridurre la frammentazione degli attori.
L’obiettivo della misura, implementata dal MiSE, consiste nel sostenere, anche attraverso un processo di riorganizzazione e razionalizzazione, una rete di 60 centri (Centri di Competenza, Digital Innovation Hub, Punti di Innovazione Digitale) incaricati dello sviluppo progettualità, dell’erogazione alle imprese di servizi tecnologici avanzati e servizi innovativi e qualificanti di trasferimento tecnologico.
L’obiettivo del processo di semplificazione e razionalizzazione dei centri auspicato dalla misura è quello di aumentare i servizi tecnologici avanzati a beneficio delle aziende focalizzandosi su tecnologie e specializzazioni produttive di punta.
3. Potenziamento delle condizioni di supporto alla ricerca e all’innovazione
La terza linea d’intervento della Componente “Dalla Ricerca all’Impresa”, mira al rafforzamento delle condizioni abilitanti allo sviluppo delle attività di ricerca e innovazione, agendo su:
- Dotazione infrastrutturale, anche favorendo l’apertura delle infrastrutture di ricerca all’utilizzo da parte del mondo produttivo
- Sviluppo di competenze (dottorati) dedicate a specifiche esigenze delle imprese, in particolare nelle tematiche del green e del digitale
- Strumenti finanziari destinati a sostenere gli investimenti in ricerca e innovazione delle PMI
Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione
Il fondo mira a facilitare l’osmosi tra la conoscenza scientifica generata in infrastrutture di ricerca di alta qualità e il settore economico, favorendo l’innovazione. A tale scopo la misura, implementata dal MUR, sostiene la creazione di infrastrutture di ricerca e innovazione che colleghino il settore industriale con quello accademico. In particolare, la misura finanzierà fino a 30 progetti infrastrutturali.
Finanziamento di startup
0,30 miliardi di euro sono finalizzati ad integrare le risorse del Fondo Nazionale per l’Innovazione, lo strumento gestito da Cassa Depositi e Prestiti per sostenere lo sviluppo del Venture Capital in Italia. Attraverso questa iniziativa, implementata dal MiSE, sarà possibile ampliare la platea di imprese innovative beneficiarie del Fondo, finanziando investimenti privati in grado di generare impatti positivi e valore aggiunto sia nel campo della ricerca sia sull’economia nazionale. L’investimento consentirà di sostenere 250 piccole e medie imprese innovative con investimenti per 700 milioni di euro (partecipazione media pari a 1,2 mln di euro).
Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori dalle imprese
L’obiettivo della misura consiste nel potenziamento delle competenze di alto profilo, in modo particolare nelle aree delle Key Enabling Technologies, attraverso:
- L’istituzione di programmi di dottorato dedicati, con il contributo e il coinvolgimento delle imprese
- Incentivi all’assunzione di ricercatori precari junior da parte delle imprese
- È, inoltre, prevista, la creazione di un hub finalizzato alla valorizzazione economica della ricerca prodotta dai dottorati industriali, favorendo la creazione di spin-off.
Nello specifico, la misura, implementata dal MUR, prevede l’attivazione di 5.000 borse di dottorato per 3 anni, con il cofinanziamento privato e l’incentivo all’assunzione di 20.000 assegnisti di ricerca o ricercatori da parte delle imprese. I programmi di dottorato saranno sottoposti a valutazione e confronto internazionale.
Missione 5: Inclusione e coesione
A auesta missione sono assegnate risorse per 19,81 milioni di euro ma un ruolo di grande rilievo le viene riconosciuto nel perseguimento degli obiettivi trasversali a tutto il PNRR:
- sostegno all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere
- incremento delle prospettive occupazionali dei giovani
- riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne.
La Missione si struttura di 3 Componenti:
- la prima con l’obiettivo di potenziare le politiche attive del lavoro, tramite i centri per l’impiego e del Servizio civile universale, nonché attraverso l’aggiornamento delle competenze e il sostegno all’imprenditoria femminile
- la seconda per rafforzare le infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore, prevedendo interventi per le persone più fragili, nella loro dimensione individuale, familiare e sociale
- la Componente 3 prevede interventi speciali per la coesione territoriale
Creazione di imprese femminili
Nell’ambito della Componente 1, la misura più direttamente collegata alle imprese è quella relativa al sostegno all’imprenditorialità femminile alla quale sono destinati 0,40 miliardi di euro.
L’intervento agisce attraverso una strategia integrata di investimenti di carattere finanziario e di servizi di supporto, tramite:
- la promozione dell’imprenditoria femminile, sistematizzando e ridisegnando gli attuali strumenti di sostegno rispetto a una visione più aderente ai fabbisogni delle donne
- il sostegno alla realizzazione di progetti aziendali innovativi per imprese già costituite e operanti a conduzione femminile o prevalente partecipazione femminile
- Il sostegno dell’avvio di attività imprenditoriali femminili attraverso la definizione di un’offerta che sia in grado di venire incontro alle necessità delle donne in modo più puntuale (mentoring, supporto tecnico-gestionale, misure per la conciliazione vita-lavoro, ecc.)
- La creazione di un clima culturale favorevole attraverso azioni di comunicazione mirate che valorizzino l’imprenditorialità femminile, presso scuole e università
Verrà, inoltre, creato e messo a regime il “Fondo Impresa Donna” a sostegno dell’imprenditoria femminile che mira a rafforzare finanziariamente:
- Le misure già esistenti a supporto dell’imprenditoria, come NITO e Smart&Start, che verranno ricalibrate per dedicare risorse specificatamente all’imprenditoria femminile;
- Il nuovo Fondo per l’imprenditoria femminile – previsto dalla Legge di Bilancio 2021.
Al Fondo verranno affiancate misure di accompagnamento (mentoring, supporto tecnico-gestionale, misure per la conciliazione vita-lavoro, ecc.), nonché campagne di comunicazione multimediali ed eventi e azioni di monitoraggio e di valutazione.