La maggioranza delle amministrazioni comunali è pronta a investire in digitalizzazione e innovazione, infrastrutture sostenibili e transizione ecologica. 10 miliardi i fondi dal PNRR.

Investire nelle Smart City anche grazie ai finanziamenti del PNRR.
L’Italia sarebbe pronta secondo molti indicatori di crescita e la ricaduta si avrà certamente soprattutto sulle PMI e startup innovative in grado di offrire tecnologie e competenze per la digitalizzazione e l’innovazione al servizio della rigenerazione urbana sostenibile.
Cosa significa Smart City?
L’Unione Europea definisce la Smart City come una città intelligente in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti grazie all’uso di tecnologie digitali e di telecomunicazioni, a beneficio delle attività economiche e dei cittadini.
Una Smart City, dunque, è una città digitale e connessa, in cui le reti di trasporto urbano sono più intelligenti, il rifornimento idrico è aggiornato, lo smaltimento dei rifiuti è ottimizzato, l’illuminazione e il riscaldamento sono più efficienti.
Nella smart city si applicano soluzioni integrate innovative che rendono la città più sicura, inclusiva, sostenibile e anche più competitiva.
Il PNRR per le Smart City
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha previsto oltre 10 miliardi di finanziamenti e potrà essere un volano per il settore Smart City che, secondo una ricerca di mercato dell’analista Markets and markets, si stima possa arrivare ad un valore pari a 820,7 miliardi di dollari entro il 2025.
Sono tre le Missioni previste del PNRR in cui sono presenti elementi e obiettivi riconducibili al tema della Smart City:
- Inclusione e Coesione (Missione 5) con investimenti in Rigenerazione Urbana, tra cui spicca la riforma dei Piani Urbani Integrati
- Digitalizzazione (Missione 1) che promuove progetti di Mobility as a Service
- Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica (Missione 2), nel quale si articolano diverse soluzioni ascrivibili, direttamente o indirettamente, nella rete di interventi abilitati dalle Smart City.
Gli investimenti sono in aumento: grazie a innovazione e Digital Transformation, si investe per favorire lo sviluppo di città in grado di gestire le risorse in maniera intelligente, diventare economicamente sostenibili, energicamente autosufficienti e attente alla qualità di vita e alle esigenze dei propri cittadini.
Quanto vale il settore delle Smart City in Italia?
In Italia sono molti i segnali che confermano l’interesse per i progetti di rigenerazione urbana:
- un comune italiano su tre (il 28%) ha avviato almeno un progetto relativo alla città intelligente nell’ultimo triennio
- la percentuale sale al 50% nei comuni più grandi, con oltre 15 mila abitanti
- il 33% dei comuni vuole investire nelle città intelligenti entro il 2024
La ricerca dell’Osservatorio Smart City della School of Management del Politecnico di Milano conferma che la metà dei progetti di Smart City in Italia si trova in fase esecutiva.
Su cosa stanno investendo i comuni italiani?
I progetti attivi riguardano soprattutto:
- la sicurezza e il controllo del territorio (58% di quelli censiti)
- la smart mobility (57%)
- l’illuminazione pubblica (56%).
La maggioranza delle amministrazioni comunali (il 69%) è pronta a ricorrere ai fondi del PNRR per la Smart City, investendo soprattutto in interventi di digitalizzazione ed innovazione (76%), infrastrutture sostenibili (61%) e transizione ecologica (56%).

Nonostante i segnali positivi, emergono alcune criticità, che costituiscono ostacolo allo sviluppo del settore:
- la mancanza di competenze, che interessa il 47% dei Comuni Italiani
- la mancanza di risorse economiche (43%)
- la complessità burocratica (24%)
- la difficoltà di coordinamento (14%) e la resistenza interna (9%).
Startup e Smart City
È qui che entrano in giorno le startup innovative, con il loro know how tecnologico e di competenze specializzate.
Sempre più Startup stanno trovando importanti opportunità di business nel mercato, sia italiano che internazionale, delle Smart City.
L’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, in collaborazione con l’Osservatorio Startup Intelligence, ha censito e analizzato 307 startup italiane ed internazionali attive nei settori Smart Building e Smart City:
- 212 startup hanno ricevuto finanziamenti negli ultimi 3 anni
- hanno raccolto complessivamente 8,5 miliardi di dollari con una media pari a circa 39,9 milioni di dollari per startup.
Settori di interesse per le startup
I principali ambiti di interesse per le startup attive nel settore Smart City sono:
- il monitoraggio e la gestione degli elementi della città e dell’ambiente circostante per migliorarne vivibilità, sostenibilità e competitività
- la gestione automatica degli impianti e dei sistemi dell’edificio per il risparmio energetico, il comfort, la sicurezza dell’edificio e delle persone al suo interno.
Tra i principali trend ai quali cui le startup stanno volgendo lo sguardo è possibile identificare:
- Transizione energetica (trasporti pubblici, climatizzazione, illuminazione pubblica)
- Tecnologie 4.0 (machine e deep learning da applicare in smart mobility)
- Walkability (città a portata d’uomo)
- Health & Well-Being
- Re-naturalizzazione (impermeabilità delle superfici e prevenzione dissesto idrogeologico)
- Acqua (depurazione, de-batterizzazione, recupero corsi d’acqua).
Le startup del settore Smart City assistite da FIMAP
FIMAP assiste startup e PMI innovative anche nel settore Smart City per accedere a contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e altri incentivi. Ecco alcuni esempi di realtà innovative interecettate dall‘Innovation Radar di FIMAP:
REair
REair è una Startup innovativa del settore clean-tech. Si occupa di sperimentazione e sviluppo di prodotti innovativi brevettati per il trattamento di tutte le superfici degli edifici con tecnologie all’avanguardia. Obiettivo è la tutela dell’ambiente e l’abbattimento degli inquinanti organici nell’aria, la riduzione degli effetti negativi dello smog e purificazione dell’aria inquinata delle grandi città.
Zeproject
Zeroproject ha realizzato la prima architettura nativa digitale al servizio dell’uomo. La startup innovativa offre un servizio, unico in Italia, di progettazione architettonica, integrando tecnologie IoT e materiali altamente innovativi, per migliorare la qualità di vita delle persone attraverso la cura degli spazi.
Revo-Lab
Revo-lab ha sviluppato “mOOve”, una nuova pista ciclabile intelligente e non invasiva. Realizzata con plastica e gomma riciclata, la pista ciclabile progettata da questa startup innovativa si adatta a qualsiasi tipo di terreno, è dotata di illuminazione integrata e ha una serie di sensori che monitorano la qualità dell’aria e segnalano quando sono necessari interventi di manutenzione.