Un nuovo iter semplificato per la sperimentazione dei progetti innovativi

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Con “Sperimentazione Italia”, Startup, imprese, università e centri di ricerca potranno testare progetti pilota in ambito di digitalizzazione e innovazione tecnologica in deroga a vincoli normativi

iter semplificato per sperimentazione progetti innovativi

Che cos’è?

“Sperimentazione Italia” rientra tra le azioni di Italia 2025, la strategia italiana per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione.

L’iniziativa ha l’obiettivo di individuare percorsi più semplici e rapidi per la valutazione e la validazione di progetti innovativi di imprese, università, enti di ricerca, startup e spin off universitari.

Grazie a Sperimentazione Italia sarà sufficiente, infatti, la presentazione della domanda al Dipartimento per la Trasformazione digitale e al Ministero dello Sviluppo Economico che dopo la verifica daranno il via alla sperimentazione definendone modalità di svolgimento in attesa dei risultati ottenuti.

Perché semplificare i processi di sperimentazione?

Secondo il Report annuale della Commissione Europea gli investimenti in innovazione in Italia sembrano crescere più lentamente rispetto agli altri paesi UE.

Tra gli ostacoli identificati ci sono norme e regolamenti complessi, ritardi burocratici e iter scoraggianti che possono rallentare fino a bloccare del tutto la sperimentazione di iniziative innovative.

Per superare questi ostacoli , il decreto-legge del 16 luglio 2020 n. 76 ha introdotto “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”, ovvero un pacchetto di azioni rinominate “Sperimentazione Italia” che ricadono nella strategia Italia 2025 per la trasformazione digitale.

I vantaggi di un iter semplificato

Il percorso delineato da “Sperimentazione Italia” incentiva la creazione di un vero e proprio laboratorio di innovazione, La riconoscenedo a imprese, università, enti di ricerca, start up e spin off universitari, di qualunque settore, la possibilità di testare progetti pilota in ambito di digitalizzazione e innovazione tecnologica, in deroga a vincoli normativi.

Tra i vantaggi che la misura si propone di ottenere:

  • Un impatto positivo su qualità dell’ambiente e di vita del Paese;
  • Una digitalizzazione della PA con conseguente riduzione dei costi connessi alla sua attività;
  • Un miglioramento del posizionamento competitivo del Paese, colmando il gap rispetto al resto d’Europa;
  • Un’abilitazione progressiva di opportunità tecnologiche e di business tramite l’aggiornamento della normativa e la semplificazione delle procedure.

Cosa prevede il nuovo iter semplificato per la sperimentazione di progetti innovativi

1. Richiesta di sperimentazione in deroga

La domanda va inviata per mezzo di posta elettronica certificata (Pec) al Dipartimento per la Trasformazione digitale e al Ministero dello Sviluppo economico, indicando le norme vigenti che bloccano la sperimentazione e indicando le caratteristiche della sperimentazione (durata, finalità, benefici attesi, misure di mitigazione di eventuali rischi, ecc.)

2. Valutazione della domanda

Il Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per gli eventuali aspetti relativi alla sicurezza della circolazione, esamina la domanda. Redige entro 30 giorni una relazione istruttoria.
All’interno vi sarà o la proposta di autorizzazione con il via libera oppure il preavviso di diniego da indirizzare al Dipartimento per la Trasformazione digitale.
Il MISE può domandare al richiedente chiarimenti o integrazioni alla domanda.

3. Autorizzazione della sperimentazione

Il Dipartimento per la Trasformazione digitale, in accordo con il Ministero dello Sviluppo economico autorizza la sperimentazione – per la durata non superiore a un anno e prorogabile una sola volta – di quei progetti che presentano concreti ed effettivi profili di innovazione tecnologica, i cui risultati comportano effetti positivi sulla qualità dell’ambiente o della vita, e concrete probabilità di successo;

4. Vigilanza sulla sperimentazione e relazione finale

Il Dipartimento per la Trasformazione digitale, in accordo con il Ministero dello Sviluppo economico, monitora e verifica la sperimentazione, analizza l’avanzamento delle iniziative, i risultati conseguiti e gli impatti sulla qualità dell’ambiente e della vita.
Al termine della sperimentazione, il soggetto richiedente deve trasmettere una relazione con la quale illustra i risultati del monitoraggio e della sperimentazione, nonché i benefici economici e sociali conseguiti.
Il Dipartimento per la Trasformazione digitale attesta se l’iniziativa promossa si è conclusa positivamente ed esprime, al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro competente per materia, un parere sulla eventuale opportunità di modifica delle disposizioni di legge o di regolamento in vigore che disciplinano l’attività oggetto di sperimentazione;

5. Iniziative normative e regolamentari

Entro 90 giorni dalla data dell’attestazione positiva della relazione sulla sperimentazione, il Presidente del Consiglio dei ministri di concerto con il Ministro competente per materia, promuove le iniziative normative e regolamentari necessarie per consentire lo svolgimento a regime dell’attività oggetto di sperimentazione.

A chi si rivolge e chi è escluso

la sperimentazione in deroga può essere richiesta da imprese, università, enti di ricerca, start up e spin off universitari di qualunque settore.

Non è ammissibile in materia di tutela della salute, dell’ambiente, dei beni culturali e paesaggistici.

È esclusa la possibilità di deroga di disposizioni penali o del codice delle leggi antimafia, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea o da obblighi internazionali.

Inoltre, non è possibile sperimentare nelle attività in materia di:

  • FinTech
  • raccolta del risparmio, credito, finanza, moneta, moneta elettronica, sistema dei pagamenti, assicurazioni e di ogni altro servizio finanziario oggetto di autorizzazione
  • sicurezza nazionale
  • anagrafica, di stato civile, di carta d’identità elettronica
  • elettorale e referendaria
  • procedimenti di competenza delle autorità provinciali di pubblica sicurezza relativi a:
    • pubbliche manifestazioni
    • misure di prevenzione personali e patrimoniali
    • autorizzazioni e altri provvedimenti a contenuto abilitativo
    • soggiorno, espulsione e allontanamento dal territorio nazionale degli stranieri e dei cittadini dell’Unione Europea, o comunque di ogni altro procedimento a carattere preventivo in materia di pubblica sicurezza.

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